MATTEO BONDI
Cronaca

Rinaldini e Zattini ex scout: "Bello camminare insieme": "Mi impegno al meglio"

I due candidati hanno in comune la militanza giovanile nell’Agesci. E raccontano come quell’esperienza li influenza tuttora nelle loro scelte.

Rinaldini e Zattini ex scout: "Bello camminare insieme": "Mi impegno al meglio"

C’è un tratto comune tra i due candidati in campo al momento per la poltrona da primo cittadino di Forlì: l’esperienza negli scout accomuna sia l’attuale sindaco, Gian Luca Zattini, sia il candidato di centrosinistra, Graziano Rinaldini. Il primo ha fatto parte del gruppo scout di Meldola, il secondo del Forlì 3, cioè della parrocchia di Santa Maria del Fiore in via Ravegnana. Un impegno che in entrambi ha lasciato il segno anche se fatto con tempi diversi. Zattini è stato scout in giovanissima età, mentre Rinaldini, partito da lupetto, è arrivato all’età di 25 anni come capo scout.

I legami. L’ex numero uno di Formula Servizi racconta: "Con i vecchi componenti del Forlì 3 ci sentiamo e troviamo ancora. Abbiamo organizzato serate di raccolta fondi per progetti in una missione in Etiopia". Quando a maggio l’Agesci forlivese celebrò i suoi cent’anni in città, Gian Luca Zattini ebbe modo di ricordare il fratello Giovanni, morto in un incidente stradale a soli 15 anni, "pochi giorni dopo l’esperienza del Jamboree in Svezia", tradizionale raduno internazionale. "Non potrò mai dimenticare l’intensa emozione trasmessa dal coro di voci che intonò ‘Madonna degli scout’, il canto della tradizione Agesci, all’uscita del feretro".

Visione del mondo. Cosa di questa esperienza rimane nel modo di agire e affrontare il divenire nei due candidati? "Mi impegno a fare del mio meglio – questa la risposta di Zattini –. È questo il più grande messaggio educativo che mi ha trasmesso l’esperienza scout. Un messaggio di responsabilità e civismo che mi ha guidato e mi guida nella vita privata come in quella pubblica, nel mio percorso di padre, nonno e sindaco. Fare del proprio meglio significa mettersi al servizio del prossimo sempre, anche nelle differenze, crescere e diventare ‘buoni cittadini’, aiutare gli altri in ogni circostanza, proteggere il fragile dal più forte, coltivare il valore del sacrificio e la consapevolezza di dover fare un passo indietro quando la situazione e il gruppo lo richiedono, avendo cura di lasciare il mondo un po’ migliore di come lo si è trovato". Rinaldini cita invece l’esperienza della "strada", cioè del "cammino da fare insieme con gli altri" l’insegnamento che rimane nelle corde di Rinaldini. "È importante fare cose insieme, per gli altri. Una ‘strada’ che mi ha lasciato uno splendido valore dell’amicizia, dello stare insieme. Che poi ho cercato di esplicitare in tutto quello che ho fatto nelle varie esperienze, sia lavorative che di volontariato".

Il futuro. Scenari con cui fare i conti portandosi dietro gli insegnamenti acquisiti anche per il sindaco di Forlì. "Il Covid e l’alluvione sono stati grandi teatri di prova di questo insegnamento – esplicita Zattini –. Mi hanno messo di fronte all’urgenza di fare del mio meglio in un contesto di emergenza imprevista e imprevedibile, pensando prima di tutto agli altri e sapendo che il meglio sarebbe stato comunque non sufficiente". Mentre Rinaldini ha riportato una frase "che ho ascoltato da scout e ha segnato tutta la mia vita: ‘Sperare contro ogni speranza’, dalla lettera di San Paolo Apostolo ai Romani. E se ripenso alla mia esperienza, ho visto cose insperabili: auto a idrogeno, esoscheletri, autosufficienza energetica...".