
S. Sofia, cippo e canzone onorano Stoppa
Guido Buscherini detto Stoppa, il primo partigiano caduto in combattimento della VIII Brigata Garibaldi e la canzone ‘Giovanna mia’ insieme alle escursioni e al corteo del 25 aprile, saranno al centro delle iniziative promosse dal Comune di Santa Sofia, dall’Anpi, dalla Coop reduci combattenti partigiani e dal Gruppo Alpini per festeggiare il 78° anniversario della Liberazione. E proprio in memoria di Stoppa è stato realizzato sul Monte Tiravento, dove morì, un cippo voluto dall’Anpi, con il contributo dei famigliari, dell’artigiano Lorenzo Valentini e collocato da Massimo Conficoni, Luigi Nobili, Claudio Daveti, Salvatore Valente e Goffredo Camillini del Gruppo escursionistico La Lama. Cippo che gli escursionisti provenienti da Premilcuore domani raggiungeranno dopo 7.5 km di camminata organizzata dall’Anpi e dal Comune di S. Sofia, partendo alle 8,30 dal ristorante Il Granaio di Premilcuore (349.5693757).
Sulla sfortunata storia d’amore tra Giovanna e Stoppa morto il 6 febbraio 1944 a M. Tiravento sull’Appennino forlivese, tra Premilcuore e Corniolo, gli Equ (Vanni Crociani, Gabriele Graziani, Alessandro Padovani e Mirco Berlati) hanno registrato una versione di ’Giovanna mia’ che uscirà sui principali network a partire da YouTube il prossimo 25 aprile. "La canzone è cantata non solo in Val Bidente, ma in tutta la Romagna, nelle osterie come durante le celebrazioni ufficiali – precisano Vanni e Gabriele, volti storici della band santasofiese che si fece apprezzare a Sanremo e che ha avuto sempre il pregio di rinnovarsi – e durante raduni e manifestazioni. Una canzone che si è riadattata nelle parole sull’aria dell’Olandesina, un tipico canto popolare di autore sconosciuto. La storia di un amore che finisce tragicamente e ricorda le trame dei melodrammi lirici ottocenteschi. Abbiamo aderito con entusiasmo alla richiesta di Paolo Bresciani dell’Anpi di Santa Sofia – concludono i due musicisti – e partendo dall’esigenza di mantenere viva la memoria collettiva che passa anche da questa canzone molto conosciuta, abbiamo creato una nostra chiave di lettura dove prevale la malinconia di un amore spezzato tragicamente dalla guerra".
Interprete apprezzato di ‘Giovanna mia’ fin dagli anni ‘50 fu Bruno Versari, il poeta che fece di questa ballata uno dei suoi cavalli di battaglia, portandola in tutti i centri anche quelli più sconosciuti dell’Appennino, accompagnato solo dalla chitarra di Massimo Petri. A testimoniarlo anche Giancarlo Dini che proprio nel 2005 curò la realizzazione di un documentario di circa 30’ (visibile su You Tube alla voce ‘Giovanna mia’). "Fu un ‘operazione molto bella ma impegnativa emotivamente – commenta Dini – perché andava a toccare delle memorie personali, famigliari (anche mie), memorie ancora vive. Le persone che incontrammo, che tra l’altro sono morte quasi tutte, erano ancora toccate e segnate da queste vicende. Ricordo comunque grande collaborazione da parte di tutti e grande curiosità intorno all’operazione. ’Giovanna mia’ per me è una canzone che ho sempre sentito cantare come ‘l’inno dei santasofiesi all’estero’ al ritorno dalle gite, dalle partite di calcio. Poi un amico, Davide Oriani, riercatore appassionato di storia che aveva già realizzato alcuni documentari sulla Resistenza nel Forlivese, si appassionò al progetto. Così in collaborazione con Michele Drudi dell’Arci di Forlì, realizzammo il documentario. Ora Davide non c’è più – conclude –, ci ha lasciato pochi anni dopo ’Giovanna mia’, dopo essere tornato dall’Australia dove lavorava in un centro di cultura italiana".
Oscar Bandini