Saluti romani a Predappio: si cerca di identificare gli autori

La Questura è già al lavoro, insieme ad altre città. Alcuni partecipanti al corteo rischiano la denuncia per apologia di fascismo

Predappio, 1 novembre 2022 - Sono stati commessi reati domenica a Predappio nel corso della manifestazione organizzata dagli Arditi per commemorare i 100 anni dalla marcia su Roma? Se lo stanno chiedendo gli investigatori della Digos, alle prese con l’esame delle immagini (fotografie e video) immortalate durante la parata che ha portato i fascisti fino alla cripta di Benito Mussolini, al cimitero di San Cassiano in Pennino.

Già domenica, durante la manifestazione, gli agenti hanno identificato diversi fascisti di casa nostra. Si tratta di volti già conosciuti, non nuovi a partecipare ad iniziative di questo genere. Identificati, questo filtra dagli ambienti investigativi, per aver fatto il saluto romano. Il fatto però è che le persone – tremila per gli organizzatori, 1.500 per la questura – provenivano da diverse città d’Italia. Ecco perché la questura nostrana, oltre a identificare i fascisti locali, provvederà – quando sarà possibile attribuire un’appartenenza geografica specifica – a inviare le immagini ai colleghi delle questure competenti, così che ognuno possa fare la sua parte, identificando le proprie camicie nere.

Domenica , al momento della commemorazione, gli organizzatori hanno invitato i partecipanti, una volta arrivati al cimitero, a portare una mano al cuore. Un consiglio che diverse persone non hanno seguito, stendendo il braccio nel tipico saluto romano. In passato chi si era comportato così è stato denunciato per apologia di fascismo, reato introdotto nel 1952 dalla legge Scelba. Di più: nel tragitto verso il cimitero predappiese i partecipanti hanno cantato canzoni dell’epoca come Faccetta Nera, brano scritto nel 1935 e, per qualcuno, ritenuto ancora attuale.

Al termine della cerimonia di domenica Mirco Santarelli, responsabile degli Arditi, ha dichiarato che i futuri denunciati "saranno assolti, perché ci sono delle sentenze che affermano che questo gesto (il saluto romano, ndr) è consentito in occasione delle commemorazioni". Potrebbe anche arrivare "una sanzione da 1.800 euro, più le spese legali per il ricorso. Tanti soldi. La sinistra tenta di fermarci con questi mezzi. L’uso che fanno della magistratura è come quello dell’olio di ricino".

Pochi giorni fa la procura di Ravenna ha chiesto l’archiviazione per trenta indagati accusati di apologia di fascismo durante un paio di commemorazioni del fascista Ettore Muti avvenute nella città romagnola. Questo perché esse avrebbero avuto un ‘rilievo locale’ (cosa che non si può certo dire di Predappio) e perché il gesto non assume ‘connotati tali da suggestionare le folle’.

Vada come vada, il lavoro dei poliziotti della Digos proseguirà i prossimi giorni, per inviare poi l’esito delle indagini alla procura della Repubblica (con l’elenco di eventuali denunciati). Sarà poi la magistratura a stabilire se ci sono i presupposti per contestare reati a chi, domenica, ha commemorato la marcia su Roma senza rispettare il codice penale.