scuola media ’S. Lega’ di Modigliana

I ragazzi raccontano il loro paese e un reperto storico-artistico e monumentale molto importante per la storia del territorio

scuola media ’S. Lega’ di Modigliana

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Modigliana è un piccolo paese, circondato dalle colline dell’Appennino tosco-romagnolo, probabile borgo romano (il Castrum Mutilum ricordato da Tito Livio Storie XXXI, 2) ricco di storia e tradizioni. Oggi facente parte della provincia di Forlì-Cesena, un tempo del Granducato di Toscana. E’ abitata da circa 5.000 abitanti ed è attraversata da tre torrenti: Acerreta, Ibola e Tramazzo che, congiungendosi, formano il fiume Marzeno.

Modigliana, oltre ad annoverare personaggi illustri come il famoso pittore di scuola macchiaiola Silvestro Lega (nato nel 1826) e don Giovanni Verità, il patriota liberale, carbonaro e seguace di Garibaldi a cui salvò la vita nel 1849, conserva un reperto storico-artistico e monumentale molto importante per la storia del territorio.

Stiamo parlando della campana in bronzo più antica della Romagna, che risale al giugno del 1169 e che si trova presso la Chiesa di San Domenico, sorta nel 1473, sul luogo di una cappella dedicata alla Madonna delle Grazie. La Chiesa ha tre navate ed è situata in fondo a piazza Oberdan, tradizionalmente chiamata piazza Ibola, in quanto anticamente vi scorreva il torrente omonimo, che nel Seicento fu deviato, al fine di evitare disastrose inondazioni. La campana, però, non fu subito portata a Modigliana, bensì stette fino alla Seconda guerra mondiale sul campanile della Chiesa di San Savino ubicata sulla strada del monte Trebbio, vicino all’incrocio con la strada che porta al Santuario Antoniano di Montepaolo. Durante questo periodo la chiesa subì un bombardamento che la distrusse, ma fortunatamente la campana ne uscì illesa. Successivamente, fu rimossa per motivi di sicurezza e venne portata nel Convento delle Monache di Sant’Agostino dove rimase custodita per un paio d’anni. Infine, venne trasferita nella Chiesa di San Domenico, dove si trova tuttora. La campana presenta un’iscrizione in alto appena sotto la ’culatta’, ovvero la cupola, che recita: ’anni. dni. millesimo. centesimo. sexxagesimo. nono’. (ovvero anno 1169). Le lettere e i segni sono stati eseguiti a ’lucignolo’ sulla forma di fusione. La capiglia, in alto, era formata da tre anelli; quello centrale (il più grande) ora appare segato. Si deduce, quindi, che l’altezza della campana doveva essere maggiore di quella attuale. Sopra la cupola vi è un’incisione forata al centro per l’applicazione del battaglio e terminante con due fori triangolari; si tratta dei famosi ’foramina triangula iuxta collum ut melius tinnat’, i quali servivano a migliorarne il suono (che corrisponde alla nota ’si naturale’).

Inoltre, si è notato che il battaglio colpiva il bordo in posizione perpendicolare a quella attuale. La campana pesa 164 kg, è alta 64 cm e larga dalla bocca 63 cm. Una leggenda racconta che le fu praticato un foro per attutire il suono originario che, troppo potente, spaventava i piccoli neonati. Inoltre, abbiamo il piacere di fornirvi qualche informazione interessante sulla Chiesa di San Domenico. Dovete sapere che si tratta del primo Santuario di Modigliana, in onore della Madonna delle Grazie, già ricordata negli Statuti della città, del 1384 e conosciuto per essere la ’Cappellina del Conforto’ luogo in cui si fermavano i condannati a morte prima di salire presso il Monte delle Forche per essere giustiziati. Insomma, questo è il piccolo tesoro che custodiamo, con cura, qui a Modigliana. Noi ragazzi siamo davvero orgogliosi di poter scrivere un articolo su questo oggetto così antico, raro e speciale, per un paesino come il nostro ricco di bellezze architettoniche, paesaggistiche e di storia. Quindi, non ci resta che invitarvi a visitare Modigliana, dove oltre alla Chiesa di San Domenico e alla sua particolare campana, potrete vedere: il Duomo, la Tribuna, il Museo Civico, presso la casa natale di don Giovanni Verità, il Ponte di San Donato detto della Signora, originalissimo, a schiena d’asino su tre archi (fuori dal centro storico), la Pinacoteca (oltre un centinaio di opere), intitolata al pittore macchiaiolo S. Lega (1826 – 1872), nel Palazzo Pretorio (XIV secolo), posto sull’omonima piazza.

classe 3ªB