Un gruppo dal Brasile per omaggiare Anita Garibaldi

La delegazione visiterà la casa dove il marito Giuseppe Garibaldi soggiornò nel 1849

Un gruppo dal Brasile per omaggiare Anita Garibaldi

Un gruppo dal Brasile per omaggiare Anita Garibaldi

Una delegazione del Brasile, proveniente dallo stato federato di Santa Caterina, sarà oggi pomeriggio a Dovadola. La delegazione brasiliana si trova in Romagna per rendere omaggio ad Anita Garibaldi tramite il simbolo del progetto internazionale ‘Anita Fidelis’: la rosa per Anita Garibaldi. Durante la fuga da Roma del 1849, Giuseppe Garibaldi, con il maggiore Leggero e un gruppo di suoi fedeli, transitò in diversi comuni della Romagna e della Romagna Toscana (da qui la Trafila Garibaldina), sostando tre giorni a Dovadola, prima di essere accolto a Modigliana da don Giovanni Verità, e poi attraversare la Toscana fino al porto di Genova.

Per l’occasione il Comune di Dovadola ha organizzato una piccola mostra nella casa dell’ex Orto Ranieri Biscia in via XXV Aprile 12, con foto, documenti, ritratti, ed oggetti appartenuti ai garibaldini ‘dovadolesi’. A tutti gli intervenuti verrà distribuita anche una medaglia ricordo di Garibaldi. Il ritrovo è previsto alle 14.30 in piazza della Vittoriaper proseguire poi alla visita della mostra. Ospiti e partecipanti saranno salutati dal vicesindaco e assessore alla cultura Massimo Falciani, che esporrà i fatti garibaldini, mentre l’artista e storico locale Foscolo Lombardi descriverà gli ambienti della casa colonica.

Anticipa Lombardi: "La casa dell’ex Orto Biscia dal giorno della sosta dei nostri eroi non è mai stata rimaneggiata, né restaurata e quando si entra nella struttura, non c’è bisogno di immaginare come potevano essere i locali in quella notte del 17 agosto 1849, quando arrivò Garibaldi, infatti, sono rimasti intatti così come li vediamo ora, come anche la villa di Monteacuto, sempre nel territorio di Dovadola, dove Garibaldi e Leggero sostarono dal 18 al 21 agosto 1849, come ricorda anche una lapide affissa nella facciata della villa".

Quinto Cappelli