
Il vescovo Corazza, don Foietta con i giovani della Pianta e don Masini sono solo alcuni dei forlivesi che hanno assistito alla cerimonia: "Persone da tutto il mondo, abbiamo pregato insieme".
Al termine dei funerali di Papa Francesco a Roma, alcuni dei forlivesi che hanno partecipato alla messa in piazza San Pietro o nelle vie adiacenti, attraverso i maxischermi, hanno raccontato come hanno vissuto questo evento straordinario. Il vescovo di Forlì-Bertinoro, mons. Livio Corazza, che ha concelebrato la messa esequiale in piazza tra gli altri vescovi, ha detto: "Oggi tutto il mondo ha reso onore alla testimonianza di Papa Francesco nella Chiesa. Lui non era solo, siamo riconoscenti e debitori e cerchiamo anche noi di vivere quello che ci ha insegnato. I tanti applausi durante la bellissima omelia del cardinale Re hanno sottolineato l’affetto per Papa Francesco. La celebrazione di oggi ci ha confortato e ha confermato i suoi ideali di vita, che sono stati quelli di Gesù Cristo".
E sul clima che si respirava in piazza San Pietro, gremita per le esequie, ha aggiunto: "Non sembrava di essere a un funerale, c’era grande serenità, la consapevolezza di una vita riuscita. Certo, c’era il dolore della perdita ma anche la consapevolezza che lo Spirito Santo non resta inattivo e agisce".
Il parroco della Pianta, don Filippo Foietta, che ha accompagnato a Roma i ragazzi che in questi giorni partecipano al Giubileo degli adolescenti, ha raccontato come ha vissuto insieme a loro questa esperienza: "Con un gruppo di più grandi siamo riusciti ad arrivare fino in piazza San Pietro. È stata una celebrazione molto emozionante, in un clima di commozione, non di tristezza, ma di festa che è esplosa in alcuni momenti con lunghi applausi, quando la bara è arrivata in piazza, al termine dell’omelia del cardinale Re e quando il feretro è uscito. Vent’anni fa non avevo potuto partecipare al funerale di Giovanni Paolo II, sono molto grato di averlo potuto fare oggi per ringraziare il Signore del grande dono di Papa Francesco".
Tiziana Cotroneo, della pastorale giovanile di Forlì-Bertinoro, era anche lei a Roma per il Giubileo degli adolescenti: "Al termine della messa ho provato emozioni contrastanti. Un dolore vivo, per la perdita di una figura così luminosa e paterna, un senso di vuoto, come se il mondo avesse perso una guida, un punto fermo, ma insieme una gratitudine immensa per tutto ciò che ha rappresentato. Il suo modo di essere Chiesa che consola, che accoglie, che guarisce, mi ha toccato profondamente. Ora che partecipo al Giubileo degli adolescenti con la mia diocesi, sento ancora più forte il desiderio di portare avanti il suo esempio".
Suor Anna Pauline Nguyen, francescana di Sant’Elisabetta, una delle suore che dal 2023 vive e presta servizio in seminario e nella Casa del clero, ha detto subito dopo la fine della cerimonia: "Sono in piazza San Pietro, dove si è appena conclusa la messa del funerale di Papa Francesco, e intorno a me un grande silenzio accompagna il raccoglimento di migliaia di persone arrivate da ogni parte del mondo. È difficile esprimere a parole l’intensità dell’emozione vissuta oggi per essere qui, fisicamente presente, a pregare e rendere omaggio a un uomo che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della Chiesa e nei cuori di tanti. In ogni volto accanto a me si legge la consapevolezza di aver ricevuto un dono: l’incontro con un uomo che ha saputo essere pastore, fratello e padre spirituale per tutti. Porterò nel cuore questa giornata come una delle più intense e significative della mia vita, e continuerò a pregare affinché il suo esempio continui a ispirare la Chiesa e il mondo".
Anche don Massimo Masini, parroco di San Martino in Strada, ha concelebrato la messa in piazza San Pietro: "Ho visto una Chiesa giovane, tanti sacerdoti, oltre 4.000, alcuni molto giovani e pieni di entusiasmo. Una grande speranza. Mi ha colpito anche la presenza di tanti vescovi e patriarchi ortodossi che hanno pregato attorno alla bara di Papa Francesco. Non ho elementi per dire la portata ecumenica di questo gesto, ma certo Papa Francesco si conferma un grande costruttore di ponti".
Monica Dabek, della parrocchia di Regina Pacis, non ha potuto partecipare alla messa del funerale ma venerdì 25 è riuscita a raggiungere Roma per rendere omaggio alla salma di Papa Francesco in San Pietro: "Erano quasi le sette del mattino quando sono riuscita ad entrare nella Basilica – racconta –. Tante persone andavano veloce, ma io volevo rimanere in quel percorso il più possibile. Procedevo con calma lasciando passare altri avanti. Mi avvicinavo alla salma con tanta gratitudine nel cuore. I secondi, proprio lì davanti, sono stati di una fortissima, profonda commozione, una grande grazia poter inginocchiarmi per dire un semplice grazie".
Alessandro Rondoni