
Lo si aspettava da qualche giorno e ieri, dopo essere stato sottoposto ad un trattamento finalizzato a proteggerlo, è finalmente arrivato: quello che è stato denominato ’il Manifesto di Cattelan’, dal nome del noto artista veneto che ha vissuto per quattro anni a Forlì, da ieri è esposto in via Regnoli 53, accanto alle opere messe a disposizione da altri circa duecento artisti, nell’ambito dell’iniziativa ’par Furlè’. Si tratta di un ’manifesto iconico’ di Toilet Paper, l’azienda di oggettistica creativa fondata negli anni ’90 da Maurizio Cattelan e dal fotografo Pier Paolo Ferrari. Il manifesto è datato e firmato dai due artisti che, con la scritta ’we are not alone’ ne hanno fatto un pezzo unico.
’Par Furlè’ è l’iniziativa nata, all’indomani dell’alluvione, dalla collaborazione di Regnoli 41 e il Festival del Buon Vivere, due tra le associazioni più attive nel centro storico della città, protagoniste, tra l’altro, della riqualificazione, in questi ultimi 15 anni, di via Giorgio Regnoli. Un’iniziativa che ha come finalità il sostegno alle famiglie danneggiate dall’alluvione. "Era in programma una mostra di alcuni artisti locali – spiega Raffaella Orazi, presidente dell’associazione Regnoli 41 –. Poi è arrivata l’alluvione e la mostra ci è sembrata fuori luogo. Allora, con gli stessi artisti che dovevano esporre, abbiamo deciso di mettere in vendita le opere e devolvere il ricavato per il sostegno agli alluvionati". Avviata sui social la comunicazione dell’iniziativa, la riposta è stata immediata, e molti altri artisti hanno aderito, con fotografie, quadri su tela, opere su legno, stampe, sculture messi a disposizione indicando, peraltro, prezzi molto più bassi rispetto alle quotazioni ufficiali.
Ma sono stati soprattutto i forlivesi ad aderire con entusiasmo, visto che, come riferiscono gli organizzatori, sono stati raccolti finora quasi 10mila euro. Quanto al Manifesto, la valutazione si aggira intorno alle 15mila euro. "Il Manifesto è arrivato a noi grazie all’interessamento di Vincenzo Baldini, che è peraltro uno degli artisti donatori – continua Orazi –. E lo stesso Cattelan ci ha indicato una serie di gallerie d’arte e collezionisti che potrebbero essere interessati all’acquisto. Ma noi faremo di tutto perché resti nel territorio". La somma ricavata dalla vendita delle opere esposte sarà messa a disposizione dei nuclei familiari più fragili, che hanno subito i maggiori danni dall’alluvione e che saranno individuati in collaborazione con il Comitato di Quartiere Romiti. La mostra, che avrebbe dovuto chiudere a metà giugno, resterà aperta per tutto il mese.
Paola Mauti