Via Bertini, addio al Crai. Dipendenti lasciati a casa, sciopero e solidarietà

Dal 1° maggio la nuova gestione cinese ha dichiarato l’esubero del 50% del personale. Dito puntato contro i troppi supermercati sorti nell’area .

Via Bertini, addio al Crai. Dipendenti lasciati a casa, sciopero e solidarietà

Via Bertini, addio al Crai. Dipendenti lasciati a casa, sciopero e solidarietà

Non si arresta la protesta dei dipendenti Crai che, dal 1° maggio, si troveranno messi alla porta. Mood Maison, l’azienda cinese che subentrerà a quella uscente, si è detta disponibile ad assumere 12/14 lavoratori a fronte dei 21 coinvolti, con un esubero di quasi il 50%. "All’interno del punto vendita – hanno dichiarato i sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil – ci sono lavoratrici e lavoratori con anzianità anche di 30 e 38 anni, con un età che va dai 50 ai 62 anni, con limitazioni dovuti anche al lavoro usurante e carichi familiari importanti, alcuni monoreddito che hanno lavorato una vita presso il supermercato e che non meritano un trattamento al limite del fraudolento". La maggior parte di coloro che perderanno il lavoro sono donne "in una fascia di età che non rende immediata e facile l’occupazione". La reazione immediata è stato uno sciopero che ha avuto luogo ieri in orario lavorativo, di fronte alla sede del punto vendita. Subito è arrivata la solidarietà da parte del comitato ‘No megastore’: "Esprimiamo vicinanza e siamo dispiaciuti di apprendere quanto la massiccia presenza di attività commerciali d tutte a ridosso della stessa area, la via Bertini che ha visto nel volgere di pochi anni l’insediamento di altri tre importanti punti vendita della grande distribuzione, stiano iniziando a palesare la propria dannosità in primis nei confronti dei lavoratori stessi. La dequalificazione e l’inevitabile riduzione dei dipendenti è qualcosa per il quale dovremmo tutti mobilitarci e far sentire la nostra voce". Si è unito al presidio anche il candidato del centrosinistra Graziano Rinaldini: "È una situazione inaccettabile, che ci indigna perché calpesta la dignità delle persone e la loro professionalità. Non possiamo restare indifferenti, nell’auspicio che le istituzioni e tutte le parti coinvolte si impegnino, in tempi rapidi, per mettere in atto una soluzione". Sulla stessa linea Federico Morgagni, candidato nella lista del Pd: "Per cinque anni abbiamo richiesto a gran voce e ripetutamente una moratoria sul piano per il commercio e la revisione della pianificazione commerciale della città, sempre inascoltati da una Giunta che ha chiuso colpevolmente il proprio mandato approvando un’ennesima serie di nuove urbanizzazioni anche di tipo commerciale".

Il bilancio dello sciopero è positivo: "Tantissima emozione e voglia di lottare – raccontano le sigle sindacali –. Durante il presidio c’è stato supporto e vicinanza di tantissime persone, clienti, amici e del comitato di quartiere". Ma la battaglia non finisce così, infatti "durante l’assemblea – proseguono i sindacati in una nota – si è deciso di proseguire lo sciopero e la lotta fino al 30 aprile con presidi giornalieri dalle 12.30 alle 13.30 di fronte al punto vendita. Non solo: Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto anche la "convocazione urgente di un tavolo istituzionale in Provincia per dirimere questa crisi aziendale. In attesa di essere convocati dalle istituzioni continueremo a esprimere il nostro dissenso fino alla fine del percorso con Crai che, ribadiamo, si deve prendere le proprie responsabilità e le conseguenze delle scelte fatte".