MATTEO BONDI
Politica

Ex assessora Samorì col centrodestra, la coppia gay che sposò vieta la foto: "Non ci rappresenti"

Nel 2016, quando era in giunta col Pd, celebrò la prima unione civile a Forlì: ora corre con Zattini e ha rilanciato l’immagine in campagna elettorale col logo della lista civica del sindaco

La foto di Sara Samorì nel 2016 con la prima coppia gay unita civilmente a Forlì. A fianco la protesta dei coniugi, che contestano la finalità di sostenere il centrodestra

La foto di Sara Samorì nel 2016 con la prima coppia gay unita civilmente a Forlì. A fianco la protesta dei coniugi, che contestano la finalità di sostenere il centrodestra

Forlì, 5 maggio 2024 – Un post, ma soprattutto una foto, che ritrae Sarà Samorì con la fascia tricolore mentre celebra un’unione civile tra due uomini, ha suscitato le piccate proteste proprio degli altri due protagonisti di quella foto. Uno scatto che risale a fine agosto del 2016, quando Samorì militava nel Partito Democratico ed era assessora allo sport nella giunta Drei. Ora, Samorì, dopo aver abbandonato il Pd, si è candidata nella lista civica ‘Forlì Cambia’ in appoggio al sindaco Gian Luca Zattini, quindi nella coalizione di centrodestra.

La foto in questione è marchiata con il simbolo della lista civica che riporta anche la scritta ‘Zattini sindaco’. La candidata rifletteva con questa frase, che si riferisce evidentemente al pregresso impegno in giunta: "Non sono le ore che metti nel lavoro che contano, ma il lavoro che metti nelle ore".

La presa di distanza di Marco e Fabrizio, i due uomini ritratti nella foto (entrambi dipendenti comunali), è stata immediata sui social: "Cara Sara – scrive Fabrizio –, ti chiedo di togliere immediatamente la nostra foto, in quanto lesiva della nostra immagine, perché legata a una coalizione politica che non solo non ci appartiene, ma certamente in alcuni partiti della tua coalizione, non vorrebbe che esistesse ciò che abbiamo fatto in questa foto". Sulla stessa falsariga anche il post pubblicato dal marito Marco, che ha riproposto l’immagine, ma marchiandola con un’eloquente scritta rossa che recita "non autorizzata".

"Ci dissociamo fermamente – scrive –. L’immagine pubblicata a uso politico lede le nostre persone, le nostre idee e inganna la gente in quanto la coalizione in cui la stessa Samorì si è voluta mettere non ha mai mostrato appoggio ai diritti civili. E anzi, in taluni partiti della coalizione stessa sono osteggiati e se potessero li cancellerebbero pure". Si trattò della primissima unione civile nella storia della città.

Nei commenti ci sono altre prese di posizione: "Vergognoso questo modo di apparire". "Per due voti si fanno queste cose". La stessa Samorì ha risposto ai post con un messaggio nel quale ribadisce che la sua candidatura è "naturalmente alternativa anche rispetto ad altri candidati che sostengono lo stesso candidato sindaco. Succede anche tra candidati Pd e quelli dei 5 Stelle". Sottolinea come la sua formazione politica non sia recente: "Ho alle spalle un percorso di impegno e realizzazioni concrete, e continuo a credere fermamente negli ideali che ho sempre sostenuto". Se non è candidata dall’altra parte, scrive, è perché si è formata una coalizione di "sinistra-sinistra, che a mio avviso non rappresentava più i miei valori". E conclude: "Chiedo agli amici – perché vi considero ancora tali – di non strumentalizzare la mia figura politica. Chi sostiene la sinistra cessi attacchi non costruttivi". "Quanta ipocrisia", è la risposta di uno dei due coniugi.

Contattata dal Carlino, l’ex assessora commenta la propria posizione. Innanzitutto in merito all’immagine: "Quella foto è pubblica, come pubblico è stato il loro matrimonio, non è una foto privata. Questa foto fa parte del mio passato istituzionale che non si può cancellare, fa parte anche del mio presente perché è un tema che fa parte del mio bagaglio valoriale. Credo ancora nelle unioni omosessuali. Non vedo motivo di tutta questa polemica, se non per strumentalizzare". Samorì non ravvisa incoerenza tra ieri e oggi: "A volte si vuole tracciare una linea tra i buoni e i cattivi, come se i buoni dovessero stare tutti da una parte e i cattivi dall’altra. La sensibilizzazione delle persone su questi temi non dovrebbe passare dal fatto che hai una tessera di un partito in tasca o meno".