Imola, 29 marzo 2020 - C'è un altro paese in lutto, Casel San Pietro, che piange la morte per Covid-19 di un uomo di 81 anni. Secondo quanto riportato dall'Amministrazione, il signore era affetto da patologie plurime. Si tratta del secondo decesso nel comune termale, dopo una donna (anche le ottantenne) ammalatasi dopo essere stata ricoverata alla Casa della Salute.
Leggi anche: I numeri di Bologna - Il bilancio della Regione - Il robot che visita i contagiati
I numeri
Non succedeva da un po', ma sono zero i nuovi casi di Coronavirus registrati nel territorio. Anche se, come per tutta la regione "per un problema tecnico non si conosce il numero di tamponi refertati. Restano pertanto 239 i casi positivi nel Circondario Imolese (compresi i 5 guariti clinicamente e i 23 decessi): 153 uomini e 86 donne; 139 residenti a Medicina, 63 a Imola, 18 a Castel San Pietro Terme, 4 a Dozza, 3 a Castel Guelfo, 2 a Casalfiumanese, 2 a Mordano, 1 a Borgo Tossignano e 7 persone residenti fuori dal Circondario
Sono 3 le persone ricoverate nel nuovo reparto ECU, 12 le persone Covid positive in Terapia Intensiva, 45 i ricoverati nel reparto Covid e 8 le persone dimesse dall'Ospedale di Imola e trasferite al reparto post acuti dell'OsCo
La sperimentazione di Medicina
Anche oggi sono state 3 le équipe medico infermieristiche USCA attive sul territorio di Medicina (3 al mattino). Sono state 22 le persone triagiate telefonicamente, 15 quelle visitate, 8 i tamponi eseguiti e 8 le terapie avviate. Domani il controllo infettivologico ospedaliero sarà avviato su 6 pazienti in terapia da almeno 48 ore, altri 12 saranno visti martedì.
Domani sarà il giorno del raddoppio. Saranno infatti 6 gli equipaggi in partenza nell'arco della giornata: 3 partiranno da Medicina, 2 da Imola ed 1 da Castel San Pietro Terme e copriranno così tutto il territorio aziendale. A Medicina sono stati completati gli elenchi predisposti dall'Igiene e Sanità Pubblica e sono già in corso le visite su segnalazione dei medici di famiglia a cui spetta il fondamentale compito di segnalare alle USCA gli assistiti con sintomi suggestivi di malattia che necessitano di visita a domicilio.