
Il sindaco Panieri con il commissario straordinario Aci Tullio Del Sette
Entra nella fase calda la difficile trattativa per tenere il Gran premio di Formula 1 in città anche dopo la scadenza contrattuale di quest’anno. Ieri pomeriggio in Autodromo è arrivata una delegazione di Aci guidata dal commissario straordinario Tullio Del Sette, ex comandante generale dell’Arma dei carabinieri che il Governo ha scelto dopo aver dichiarato decaduto dal ruolo di presidente Angelo Sticchi Damiani, e dal sub-commissario Giovanni Battista Tombolato (deputato della Lega).
A riceverli, assieme al sindaco Marco Panieri, anche Gian Carlo Minardi e Pietro Benvenuti (Formula Imola), Fabio Bacchilega e Giacomo Capuzzimati (Con.Ami). Consegna del silenzio al termine del sopralluogo. Dal Comune si limitano a far sapere che è stata una "occasione utile di confronto su tutti i principali temi in essere" nonché di un "incontro conoscitivo e di approfondimento sulle relazioni tra l’Automobile Club d’Italia e l’Autodromo, rispetto alla più ampia partnership avviata in questi anni e al Gran Premio di Formula 1". Sempre secondo quanto ricostruito dal Municipio, la delegazione ha avuto modo di visitare la struttura, la pista, gli spazi tecnici e le aree recentemente riqualificate, come le tribune, gli accessi e i tre nuovi box "prendendo visione del percorso di rilancio portato avanti negli ultimi anni".
Nelle scorse settimane, il vicepremier Antonio Tajani ha garantito il sostegno del Governo alla causa imolese. E l’Autodromo sa di poter contare anche sull’appoggio della Regione, che ha confermato nel proprio bilancio i cinque milioni da mettere sul tavolo per il 2026. Dopo la scadenza contrattuale di quest’anno, e con l’ipotesi della rotazione tra circuiti europei storici sempre sullo sfondo, da tempo si parla infatti di recuperare tra dodici mesi il Gp annullato nel 2023 causa alluvione.
Si parte dai circa 25 milioni di euro sborsati ogni anno dal sistema interamente pubblico che sostiene la permanenza della gara in riva al Santerno. Anche per il 2025, la cordata che va Roma a Bologna passando per Imola garantirà infatti all’Automobile Club d’Italia un contributo da 18 milioni "a copertura parziale dei costi da sostenere in relazione all’organizzazione del Gran premio". Questa la ripartizione: sei milioni dall’Ice (Istituto per il commercio estero - ministero degli Affari esteri); cinque milioni dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti; cinque milioni dalla Regione Emilia-Romagna; due milioni dal Con.Ami. Il resto li metterà Aci, destinata a chiudere in pareggio grazie alla vendita dei biglietti per l’evento, dalla quale ci si aspetta nel 2025 un incasso di 15 milioni, in aumento rispetto al passato.
Difficile pensare che Imola possa strappare, anche solo per il 2026, un trattamento economico analogo a quello attuale. Per i Gran premi futuri si parla infatti di un esborso economico di almeno 30 milioni a gara, sulla scorta delle cifre previste dal contratto siglato di recente da Monza (27 milioni all’anno più una rivalutazione del 2 per cento ogni dodici mesi), con il circuito lombardo che si terrà la F1 fino al 2031. Il tempo però stringe. E non gioca a vantaggio di Imola. Tra una decina di giorni potrebbe già uscire il calendario 2026. In caso di esclusione dell’Enzo e Dino Ferrari dal Circus, si lavorerebbe per rientrarci già l’anno successivo.