Formula 1 Imola, ecco il piano per aprire le tribune

La Regione prevede deroghe ai 1.000 spettatori per gli impianti di "consistenti dimensioni". Sul circuito si lavora a un progetto operativo

L'ultimo Gran Premio di Imola nel 2006 (Isolapress)

L'ultimo Gran Premio di Imola nel 2006 (Isolapress)

Imola, 9 agosto 2020 - Si fa sempre più concreta l’ipotesi di vedere alcune migliaia di spettatori sulle tribune dell’Autodromo in occasione del Gran premio di F1 dell’Emilia-Romagna all’Enzo e Dino Ferrari sabato 31 ottobre e domenica 1 novembre. La strada ha iniziato a tracciarla il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, che l’altra sera attraverso un’ordinanza ad hoc ha varato le nuove linee guida per la partecipazione del pubblico agli eventi sportivi in impianti dedicati. Il provvedimento quantifica innanzitutto in 1.000 gli spettatori previsti al massimo per le manifestazioni all’aperto (200 per quelle indoor), con distanziamento e posti assegnati. Ma soprattutto mette nero su bianco la possibilità di concedere deroghe "in caso di eventi singoli di interesse nazionale e internazionale che si svolgano in impianti di consistenti dimensioni", oltre al pieno rispetto di tutte le ormai canoniche misure di sicurezza. In tal senso, le eccezioni "dovranno essere richieste alla Regione allegando un progetto operativo su come l’organizzatore intenda applicare le misure di sicurezza", fanno sapere dall’ente di viale Aldo Moro a Bologna. Inoltre, "per evitare assembramenti anche nelle immediate vicinanze dell’impianto", gli organizzatori "dovranno garantire la suddivisione del numero totale di spettatori in blocchi la cui consistenza numerica non sia superiore al numero massimo previsto nelle condizioni ordinarie". E ancora, gli spazi e i percorsi "dovranno essere riorganizzati al fine di evitare assembramenti di persone" e, sempre secondo le linee guida della Regione, bisognerà prevedere "percorsi separati per l’entrata e per l’uscita. E i posti a sedere dovranno prevedere almeno un metro tra uno spettatore e l’altro in eventi all’aperto e due metri al chiuso". Infine, la mascherina "va indossata per tutta la durata dell’evento se al chiuso, all’aperto fino al raggiungimento del posto e comunque ogni qualvolta ci si allontani dallo stesso". L’uso di tecnologie digitali (biglietti, moduli, registrazione ingressi) "è auspicato" dalla Regione per evitare gli assembramenti. E potrà essere rilevata la temperatura corporea in fase di accesso delle strutture. Insomma , sempre tenendo d’occhio la curva dei contagi, i margini di manovra per l’Autodromo ci sono. Il primo ad ammetterlo è stato proprio il presidente Bonaccini, che già in sede di presentazione del Gp si era detto fiducioso di portare sulle tribune un numero di spettatori "superiore al migliaio". Poi è toccato a Fabio Bacchilega, numero uno di Con.Ami, ribadire qualche giorno dopo che "far entrare qualche migliaio di spettatori in piena sicurezza in un Autodromo, più facile da gestire tra ingressi e spalti separati rispetto a uno stadio, è possibile. A Imola – aveva ricordato sempre Bacchilega – la tribuna centrale contiene 10mila persone, con il distanziamento si scenderebbe a 3mila solo lì. E resterebbero la Tosa, la Rivazza, le Acque…".

Infine, anche il presidente di Formula Imola, Uberto Selvatico Estense, l’altro giorno in conferenza stampa ha ragionato s ull’eventualità delle porte (parzialmente) aperte, per la quale in Autodromo si sta già lavorando in maniera operativa. "Creare in questo momento aspettative sul numero di spettatori sarebbe sbagliato, ma con i calcoli che possiamo fare ora – ha affermato Selvatico Estense – potrebbero bastare le tribune di fronte ai box e la Rivazza".