
Il Caffè della Rocca ha cambiato gestione a inizio 2024 dopo la vittoria della gara da parte della società Mr Bruce di Emanuele Brusaferri L’ex gestore ha fatto ricorso al Tar, poi accolto
Imola (Bologna), 9 gennaio 2025 – "I controlli citati dalla sentenza sono stati poi anche svolti; solo che non li hanno formalizzati nella procedura. E chi ha deciso di non farlo, ne spiegherà il motivo". Il sindaco Marco Panieri rompe il silenzio, che durava da alcuni giorni, sul caso del Caffè della Rocca.
Il Tar, accogliendo il ricorso dell’ex gestore Lorenzo Sabbioni, ha infatti annullato il bando attraverso il quale, a inizio 2024, Area Blu ha assegnato il locale a Emanuele Brusaferri. Il motivo? "Omessa verifica del possesso dei requisiti morali", quali per esempio il soddisfacimento di tutti gli obblighi relativi al pagamento di imposte, tasse o contributi previdenziali.
E così, sollecitato dai cronisti a margine della conferenza stampa di presentazione del rimpasto in Giunta, Panieri ha affermato ieri la propria posizione. "C’è una società che si deve occupare di queste cose – è la premessa del primo cittadino in riferimento appunto ad Area Blu –. Abbiamo dato loro un mandato chiaro, per questo e per gli altri bandi. Non discuto io delle dinamiche procedurali, altrimenti farei un altro mestiere".
In attesa del faccia a faccia con i vertici della Spa pubblica ("Abbiamo un incontro fissato all’inizio della prossima settimana con tutta la parte legata al Patrimonio e all’ufficio legale"), il sindaco assicura comunque la correttezza sostanziale della gara: "Nel merito della questione, il bando è stato fatto correttamente. Nell’assegnazione, mi viene riferito che i controlli citati dalla sentenza sono stati poi anche svolti; solo che non li hanno formalizzati nella procedura. E chi ha deciso di non farlo, ne spiegherà il motivo".
Nel frattempo, "ci sono tutti gli elementi per chiedere la sospensiva e poi chiarire tutto in un secondo momento", prosegue il primo cittadino, confermando dunque l’ormai imminente ricorso al Consiglio di Stato.
Il Municipio sente comunque di avere la coscienza pulita. "Per quanto ci riguarda, il bando è regolare – ribadisce Panieri –. A me interessa che la gara sia risultata positiva nella dimensione e nell’economicità. Il Comune incassa più di prima e ha un servizio aperto più di prima. Ci sono dei dettagli che dobbiamo guardare e sui quali oggi non mi posso ancora esprimere perché non ho ancora visto i documenti".
Il rischio però è che la sentenza del Tar abbia ripercussioni anche sugli altri bandi di Area Blu per attività commerciali: quello, ormai arrivato a scadenza, per il chiosco a parco Tozzoni; e quello, da pubblicare nelle prossime settimane, per l’ex bar Colonne in centro storico.
"A me interessa riaprire i locali il prima possibile – è sempre il pensiero del sindaco –. Devono dare un contributo idoneo alle attività che svolgono, perché il Comune deve favorire il patrimonio. Ci siamo trovati in questo periodo di scadenze e stiamo rinnovando i bandi, gli imprenditori devono giocarsi bene le loro carte".
Al di là di tutto, lo scivolone di Area Blu rappresenta una grana inaspettata per il primo cittadino, già a febbraio 2024 chiamato a chiarire i rapporti di amicizia con Brusaferri, che in questi giorni prosegue regolarmente nel proprio lavoro in attesa dell’esito del ricorso al Consiglio di Stato, e il sostegno economico ricevuto dall’imprenditore imolese sia nella campagna elettorale del 2020 che ai tempi in cui Panieri era segretario del Pd locale. Nonostante ciò, il sindaco evita lo scontro frontale con la società in house del Comune.
"Ma non voglio difendere nessuno – avverte Panieri –. Ad Area Blu ho chiesto un approfondimento, perché non mi va di dover parlare una, due o tre volte di una cosa che non esiste. Qui non ci sono favoritismi, e se qualcuno non è stato controllato non è perché c’è stata la volontà di non farlo. Su questo sono molto chiaro. Ho preso questo impegno a inizio mandato in maniera trasparente. E non ho nulla da nascondere. Così come non c’è da vergognarsi di farsi finanziare una campagna elettorale in regola con un comitato per bene e con tutti i crismi. Se poi qualcuno decide di non mettere un documento online, se ne prende la responsabilità".