Un mese e mezzo dopo, l’Imolese torna a Prato e al Lungobisenzio, ma questa volta per sfidare la matricola Zenith (calcio d’inizio ore 14.30, arbitra Tagliaferri di Lovere). Ultima trasferta del 2024 e punti in palio importanti per restare allacciati alle prime della classe, con i rossoblù a far parte di quelle cinque squadre in cima alla classifica raccolte in appena cinque punti. Sognare si può quindi, ma per farlo occorrono vittorie e prestazioni, quelle che D’Amore e i suoi in questi ultimi due mesi hanno sempre o quasi garantito. "Stiamo lavorando bene – ha detto alla vigilia il mister – e siamo concentrati su questa partita che non vogliamo assolutamente sbagliare. Sarà complicato andare a fare punti a Prato, ma il nostro obiettivo è continuare il nostro percorso".
Un percorso che ha regalato tante soddisfazioni fin qui, come il successo di domenica scorsa per 2-1 sul San Marino, 90 minuti che hanno dimostrato come l’Imolese sia riuscita a lasciarsi subito alle spalle il passaggio a vuoto di Riccione, sfoderando una prova gagliarda e concreta. Di fronte, uno Zenith tirato a lucido grazie ai nuovi innesti fatti le scorse settimane, come Toccafondi e Nistri, alternative in più preziose per mister Simone Settesoldi. E i primi frutti si sono già intravisti sette giorni fa al Carbonchi, con i bluamaranto corsari 3-1 in casa del Sasso Marconi, grazie alla doppietta di Cellai e al gol di Checchi: un successo che ha consentito ai toscani di scalare tre posizioni verso l’alto e di abbandonare momentaneamente il penultimo posto. "Vengono da una vittoria prestigiosa, ottenuta per lo più in trasferta e su un campo tosto. Per questo ci troveremo di fronte una squadra piena di entusiasmo, in forma e vogliosa di risollevarsi da una posizione di classifica difficile", ribadisce D’Amore che potrà contare, oltre che su Nicolò Lolli, volto nuovo e fresco di debutto al Galli col San Marino, anche sul ritorno del centrocampista Mamadou Diawara, ufficializzato in settimana. "Numericamente, avevamo bisogno in quel ruolo. Precedentemente erano state fatte delle scelte diverse, però Mamadou era ancora libero ed era il profilo adatto, così lo abbiamo riportato a Imola con noi e siamo molto contenti", conclude il tecnico.
Giovanni Poggi