Fontanelice, in cerca del lupo a forza di clic

Quattro nuove fototrappole monitoreranno la presenza del predatore

I volontari con le nuove quattro fototrappole

I volontari con le nuove quattro fototrappole

Imola, 6 luglio 2018 - L’associazione Fiume DiVino, il Bar Cacciatori di Fontanelice ed Enduro Motor Valley hanno contribuito a dare nuova linfa al monitoraggio dei lupi in vallata, grazie all’acquisto di quattro nuove video trappole che andranno a sostituire quelle rubate e quelle ormai obsolete.

«Una vera soddisfazione per noi – commenta Marco Maccarelli che cura il settore video e fotografico del nucleo ambientale di Enduro Motor Valley – trovare questo importante sostegno che avvalora il nostro monitoraggio. I risultati sul campo ci hanno dato ragione: riusciamo a vedere il comportamento dei lupi sul territorio. Grazie alle segnalazioni degli allevatori abbiamo studiato le loro mosse in prossimità di greggi e stalle. Ad esempio, abbiamo seguito una coppia di lupi che faceva regolarmente visita a una letamaia durante l’inverno, coppia che poi è sparita completamente da quella zona».

Molto soddisfatto anche Matteo Papa, medico veterinario responsabile scientifico del progetto: «Il contributo della ricerca è anche a sostegno degli allevatori che sono a rischio di predazioni: abbiamo mostrato che, dove la prevenzione viene fatta adeguatamente, il lupo non arreca danni. Uno degli esempi che abbiamo portato a una recente conferenza organizzata dalla Asl di Imola è di un gruppo famigliare di lupi che frequenta una zona boschiva sulla Vena del Gesso, dove durante il giorno un centinaio di capre pascola allo stato brado senza subire alcun attacco, essendo ben protette dai pastori maremmani che l’allevatore ha ricevuto dalla Regione».

Oltre ai dati sui lupi l’attività dei volontari e le fototrappole raccolgono anche immagini che sottolineano l’alto grado di biodiversità della nostra vallata, con la presenza di praticamente tutte le specie animali tipiche della fascia appenninica. Testimoniata anche la presenza, di cui si sapeva anche grazie a racconti di escursionisti, di una famiglia di gatto selvatico che si riproduce regolarmente non lontano dalla chiesa di Valmaggiore. «L’unico elemento fuori controllo – sottolinea il gruppo di Enduro Motor Valley – è l’elevato numero di cinghiali che rimane sproporzionato rispetto alla potenzialità del territorio».

L’ultimo attacco dei lupi ai danni di animali allevati sul nostro Appennino è quello alla Fattoria Romagnola in via Lola, verso Riolo Terme. All’inizio di giugno alcuni predatori hanno preso di mira le pecore della fattoria didattica, uccidendo un caprone poi trovato sbranato (ucciso con un morso alla gola e poi spolpato delle viscere) e portando via dall’allevamento due agnellini. La stessa fattoria, che è protetta da una recinzione installata proprio per non fare entrare predatori, era stata presa di mira dai lupi anche lo scorso autunno.