
Sono. invece in lieve controtendenza. le multe per divieto di sosta, che passano dalle 4.107 del 2023 alle 4.534 dello scorso anno per un importo complessivo salito da 187mila a 204mila euro nei dodici mesi passati
Meno multe, incassi in calo e la sensazione di un territorio meno presidiato rispetto al passato. È il quadro che emerge dai nuovi dati della polizia locale relativi alle sanzioni per le violazioni al Codice della strada scattate sul territorio comunale nel 2024.
Rilevante la quota di verbali che non pagati: a fronte di un importo accertato di oltre 3,4 milioni di euro nel 2024 (previsione tuttavia troppo alta in quanto non tiene conto dei tanti che decidono di pagare entro i cinque giorni per avere lo sconto del 30%), l’incasso si ferma infatti poco sotto i 2 milioni (vale a dire il 58% del totale previsto). E andando indietro nel tempo, la situazione non pare migliorare: dei quasi 3,9 milioni di euro di sanzioni messe a bilancio nel 2023, le entrate sfiorano i 2,2 milioni (56%). "Il sistema di riscossione non funziona – protesta Simone Carapia, consigliere comunale di Fratelli d’Italia e capogruppo dei meloniani al Circondario –. È una situazione avvilente".
Non la vedono così dal comando di via Pirandello: "Sono stati pagati il 72,5% dei verbali. Tenendo conto che l’87,16% ha pagato entro i cinque giorni con una riduzione del 30% dell’importo della sanzione, il totale del valore delle sanzioni emesse diminuisce arrivando a 2,8 milioni. Ne sono stati incassati quasi 2 milioni, con una percentuale pari al 71,13%. È un ottimo risultato in linea con quanto prevede la normativa, in linea con quanto previsto a bilancio e superiore ai risultati di altri territori". Inconfutabile è però il calo delle multe: poco più di 28mila i verbali relativi allo scorso anno contro gli oltre 31.700 del 2023. Pesa soprattutto il crollo di quelle fatte dagli autovelox: dalle 12.491 del 2023 alle 7.438 dell’anno successivo. Che in soldoni fanno quasi mezzo milione di euro in meno: da oltre 1 milione (dato 2023) ai 615mila euro (2024). In lieve controtendenza sono invece le multe per divieto di sosta, che passano dalle 4.107 del 2023 alle 4.534 dello scorso anno per un importo complessivo salito da 187mila a 204mila euro nei dodici mesi.
"In generale, il calo delle sanzioni nel 2024 è dovuto a un minor impiego di personale sul territorio comunale", è l’interpretazione di Carapia. Detto che alla gestione associata del servizio di polizia locale aderiscono nove comuni su dieci del circondario (tutti tranne Castel San Pietro Terme), la situazione a detta dell’esponente di opposizione è la seguente: "Non ci sono pattuglie giornaliere. E questo perché quelle che operano su Imola o hanno anche Dozza o hanno la Vallata o i comuni a Nord (Mordano/Castel Guelfo). Medicina è l’unico comune minimamente autonomo. Pattuglie solo per Imola si può dire che non ce ne siano più. È vero che la maggior parte delle chiamate proviene da Imola, ma è altrettanto vero che, se sono impegnate a Toscanella, a Imola non c’è nessuno".
Questo dunque, almeno secondo la chiave di lettura di Carapia, il "nodo principale" nonché il motivo alla base dei numeri di cui sopra. "Minor impiego del personale di Imola, sebbene il 70% dei dipendenti della polizia locale provenga da questo Comune – ricostruisce il meloniano –. In pratica, le realtà più piccole sono entrate nel servizio del Circondario fornendo pochi agenti e una Panda da rottamare con la garanzia del presidente Marco Panieri di avere una pattuglia la mattina, una a pomeriggio e in caso di bisogno quella della sera (che parte da Imola). Prima, da soli e con il loro personale, non riuscivano a fare nemmeno una pattuglia nelle 24 ore. A Imola la polizia locale è sotto di organico del 40%, ma i Comuni più piccoli hanno quasi triplicato la presenza degli agenti sul loro territorio. È facile immaginare chi si sia accollato questo onere…".