Omicidio di Fabio Cappai a Castel del Rio: altri ragazzini nel mirino

La Procura dei minori sta valutando la posizione di due adolescenti. Ieri la fiaccolata in paese per ricordare il ventitreenne ucciso

Castel del Rio (Imola), 18 luglio 2022 - Una processione silenziosa in piazza a Castel del Rio. E una sfilata, altrettanto dimessa, di ragazzini in caserma. Per essere ascoltati, per raccontare quello che hanno visto, o sapevano, dei rapporti tra Fabio Cappai e il suo giovanissimo assassino. Che, non ancora diciassettenne, lo ha colpito con tre fendenti, all’inguine, al petto e al fianco, uccidendolo la notte di venerdì, vicino al campo sportivo del paese. Sono al vaglio della magistratura minorile anche le posizioni di altri due ragazzini, di origine straniera, per cristallizzare il loro coinvolgimento nell’omicidio dell’operaio di 23 anni, per cui il sedicenne è già stato sottoposto a fermo.

L’assassino in lacrime per Fabio Cappai: "Sono andato oltre, chiedo scusa"

Omicidio Fabio Cappai, la fiaccolata in paese
Omicidio Fabio Cappai, la fiaccolata in paese

Un fermo al momento non aggravato da futili motivi, né dalla premeditazione. E che probabilmente già domani, mentre l’autopsia chiarirà quale fendente abbia causato la morte di Fabio, verrà discusso nell’udienza di convalida. Il sedicenne, che adesso si trova all’Ipm del Pratello, dovrà rispondere alle domande del giudice, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, assistito dal suo avvocato Alberto Padovani. Il ragazzino, residente in un Comune vicino già in Toscana, sabato ha già parlato. Ha confessato al pm, in lacrime, di aver colpito il povero Fabio, al culmine di un’aggressione a quanto pare nata per uno sfottò all’interno di un bar. E ha detto di aver buttato il coltello, con la lama di 9 centimetri, in un fosso in località Valsalva, dove è stato poi ritrovato dai carabinieri. Una manciata di chilometri di colline, a fare da sfondo a una tragedia immane. Con una vita giovanissima distrutta. E un’altra, altrettanto giovane, spezzata dalla responsabilità di un gesto atroce.

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La vittima viveva con la famiglia nella frazione Moraduccio. Appena oltre il confine, viveva il suo aggressore con il papà e i fratelli. Stando a quanto ricostruito, i due ragazzi si conoscevano di vista e non è escluso che, prima dell’esplosione della violenza la notte tra venerdì e sabato, ci fossero stati già degli screzi. C’era stata una lite qualche tempo fa, quando la squadra del Castel del Rio aveva vinto il campionato salendo di categoria. E, stando al racconto di alcuni testimoni, tra i coinvolti c’erano ragazzi che venerdì sera si trovavano nel bar. C’era anche Fabio, quella volta.

Castel del Rio è l'ultimo comune della Vallata del Santerno (Isolapress)
Castel del Rio è l'ultimo comune della Vallata del Santerno (Isolapress)

E adesso le chiacchiere, lontane probabilmente dalla verità, si accavallano in una serie di ipotesi e sospetti. Su cui il sindaco Alberto Baldazzi vuole mettere la parola fine: "Il sedicenne è reo confesso ed è già stato assicurato alla giustizia – ha puntualizzato –. Restano da vagliare le posizioni di altri giovani presenti, per i quali la magistratura sta soppesando i fatti e soprattutto le testimonianze. A questo proposito rammento a tutti che per queste valutazioni ci sono i magistrati, e che le nostre interpretazioni personali non solo rischiano di essere inesatte, ma anche potenzialmente pericolose. Chiedo espressamente e fermamente di non aggiungere violenza a violenza, anche se verbale". Il riferimento è ai tanti messaggi di odio e promesse di vendetta apparsi sui social subito dopo che si è diffusa la notizia della morte di Fabio.

Il primo cittadino ieri sera era in piazza, assieme ai colleghi del circondario Imolese, agli amici del ventitreenne ucciso, a tanti paesani. Per una preghiera, un momento di raccoglimento e ricordo: " Il pensiero del cuore va alla mamma di Fabio, alla quale è stato riservato un così grande dolore ", ha detto. Ricordando Fabio, "uno di noi – ha detto ancora Baldazzi –, che ha patito drammaticamente il peso dell’irrazionalità e della debolezza etica che connota alcuni aspetti della società e di questi tempi così falsamente luminosi. Pensavamo di essere esenti da certi fatti, che queste esperienze riguardassero solo i contesti urbani... e invece ora sappiamo che la marginalità e la debolezza sono ovunque. Ora non resta che salvaguardarne la memoria di giovane uomo che aveva appena cominciato a vivere, innanzitutto con un invito alla riflessione, che rivolgo in particolare ai giovani - non importa se minorenni o maggiorenni: quando una giovane vita si spezza in questo modo, per motivi così insulsi, ai coetanei di Fabio chiedo un risveglio di coscienza. Che il suo drammatico sacrificio serva a questi ragazzi per intendere, finalmente, che cosa è importante e che cosa non lo è". Il sindaco si è poi rivolto agli adulti: "Chiedo uno scatto di impegno, di coesione e di buona comunicazione, tra loro e con i loro figlioli: gli eventi non sono casuali, e il rispetto delle regole, del prossimo, della famiglia, della scuola non sono optionals. Solo su queste cose si costruisce una vita sensata".

n. t.