ENRICO AGNESSI
Cronaca

Imola, carenze in ospedale. Il sindacato: mancano tecnici e 20 infermieri

Il sindacato Fials, prima per iscritti nell’Ausl, in stato di agitazione: "Carichi altissimi di lavoro per gli operatori, c’è chi ha avuto malori. Ci sono situazioni con 140 ore di straordinario accumulato"

L’interno dell’ospedale nuovo di Imola

L’interno dell’ospedale nuovo di Imola

Imola, 16 gennaio 2024 – Grave carenza di personale infermieristico e tecnico" con "servizi al collasso" . È per questo motivo che il sindacato autonomo Fials, primo per numero di iscritti all’interno dell’Ausl, ha proclamato ieri lo stato di agitazione dei lavoratori del comparto ospedaliero. In particolare, Fials torna a mettere l’accento sulla situazione nel dipartimento Medico e Geriatrico, in quello Chirurgico e nel Blocco operatorio. E ancora nella Pediatria, in Ortopedia, in Radiologia, nell’assistenza domiciliare e in Rianimazione.

“Altissimi i carichi di lavoro e le situazioni di stress psico-fisico che gli operatori fronteggiano quotidianamente per sostenere turni asfissianti, continui i salti di riposo, numerose le ferie pregresse ancora da smaltire, mentre sempre più spesso si destreggiano in mezzo ad aggressioni verbali e fisiche – protestano dal sindacato –. Assistiamo inermi a casi di malori accusati durante l’ennesimo servizio prestato sul riposo saltato, operatori costretti a ricorrere alle cure del pronto soccorso nonché ad essere centralizzati a Villa Maria Cecilia Hospital per le cure del caso visto la sintomatologia cardiaca presentata causata dallo stress subito. Parliamo di operatori con oltre 140 ore di straordinario accumulato e oltre 70 giorni di ferie da smaltire, una pressione insostenibile".

È da tempo che Fials, ma anche Cgil, Cisl e Uil, denunciano tali difficoltà tra i reparti dell’ospedale Santa Maria della Scaletta. Ma la situazione sembra ormai diventata insostenibile.

"Prescindendo da eventuali responsabilità da attribuire, nel caso ce ne fossero, le numerose criticità ripetutamente segnalate, a quanto pare, non risultano superate bensì sottovalutate", proseguono dal sindacato. E questo "visto che è sempre l’operatore sanitario a farsi carico del rischio – protestano ancora dalla Fials – e vista la responsabilità enorme che gli piomba addosso in un clima di disorganizzazione e sfruttamento delle risorse umane di tutte le unità operative della Ausl Imola".

Un’emergenza testimoniata, secondo Fials, dai numeri. "Mancano ad oggi almeno 20 infermieri e altri sono in procinto di consegnare le dimissioni e fuggire da un’azienda che non riesce a riconoscere gli adeguati istituti contrattuali e il ben che minimo riposo psico-fisico – rilanciano dal sindacato –. Mancano operatori socio-sanitari, troppi i reparti dove viene rimossa la presenza di questo importantissima figura nei turni notturni. Mancano tecnici di radiologia, ostetriche, fisioterapisti. L’assistenza di qualità da offrire ai cittadini imolesi non può prescindere dalla presenza reale e continua delle necessarie risorse di personale, a cui occorre garantire i necessari recuperi, i permessi e le ferie".

Da qui la richiesta, indirizzata all’Ausl, di "avviare il confronto conciliativo" con lo scopo di "risolvere le problematiche rilevate, attivando la procedura del raffreddamento del conflitto fra le parti", previsto dal contratto collettivo nazionale di lavoro e dalle norme di legge vigenti. E che, in caso di "non soluzione conciliativa", può sfociare nello sciopero.