MAURIZIO MARABINI
Cronaca

"Più di diecimila spettatori in autodromo"

Selvatico Estense, presidente di Formula Imola, sul pubblico che potrebbe essere ammesso al Gran premio dell’1 novembre.

di Maurizio Marabini

Sentire parlare di 60mila presenze per la MotoGp a Misano ha messo di buon umore i vertici di Formula Imola. La società che gestisce l’autodromo sta infatti lavorando a testa bassa in vista del mondiale di Formula Uno che si svolgerà nel fine settimana dal 31 ottobre al primo novembre. La strada era stata aperta dall’ordinanza della Regione, firmata dal presidente Bonaccini, con la quale si autorizzavano 1.000 persone per gli eventi sportivi all’aperto. E ieri Misano ha fatto sapere che la Regione aveva dato il proprio nulla osta per 10.000 persone al giorno alla gara di MotoGp, doppio appuntamento al ‘Simoncelli’ nei fine settimana dell’11-13 e 18-20 settembre. In Riviera hanno fatto due calcoli e chiarito che così si arriva a 60mila presenze.

E Imola?

"Noi stiamo lavorando in scia a questa bella notizia di Misano che apre l’opportunità di fare richiesta alla Regione per almeno 10mila spettatori". E’ il presidente di Formula Imola, Uberto Selvatico Estense, che spiega qual è lo stato dell’arte al momento, quali sono le certezze e quali le speranze in vista di questo evento che dopo 14 anni riporta in riva al Santerno il circus di Formula Uno.

"Stiamo facendo verifiche, anche sulla conformazione del nostro territorio – prosegue il presidente – Questa ci consente di distribuire forse meglio di Misano gli spettatori. Si tratta di una conformazione tale da pensare a cluster, ovvero raggruppamenti, da 1.000 persone l’uno un po’ più disseminati. Stiamo elaborando un piano con Con. Ami da presentare alla Regione che valuterà, il tutto su indicazione del Con.Ami, da cui prendiamo le direttive, e indirettamente quindi dal Comune di Imola".

Come potrebbe essere distribuito il pubblico?

"Stiamo pensando di proporre alla Regione di allocare la gente con una procedura a petalo, in modo da definire un numero maggiore di potenziali spettatori. Ma deciderà la Regione, anche in base alla curva epidemiologica, visto che si parla di fine ottobre e inizio novembre, periodo per il quale speriamo che la situazione sia migliorata".

La preparazione di un evento del genere comporta l’utilizzo di steward per indirizzare gli afflussi, la creazione di vari ingressi...

"Prevediamo la separazione dei vari settori, con circa 1.000 persone per settore, come numero di base, alternando gli ingressi, o con parcheggi dedicati a ogni settore, ma sempre sulla base delle normative".

Il sogno?

"Il sogno sarebbe di aprire a più persone possibili la manifestazione. È evidente che è un momento epico per Imola e la F1, e il sogno comporta aprire sempre in massima sicurezza, sempre nel rispetto delle norme a più appassionati possibili. La voglia di vedere bolidi e campioni qui c’è sempre: quando esce un’indiscrezione che in pista c’è un campione, si muovono appassionati che telefonano per sapere se quel pilota c’è davvero e vengono qui a vedere".

Costi?

"Parlarne in questo modo è, se posso dirlo, scorretto. Potrebbe esserci addirittura un margine positivo, tenuto conto del grande sforzo della Regione, del sussidio, come avviene per Misano, per il Mugello e come avviene tutti gli anni per Monza. L’impegno di Bonaccini è sull’ordine di un milione di euro".

Biglietti?

"Online, noi siamo nati organizzati. Di solito gestiamo eventi, con un impatto inferiore alla Formula Uno. Abbiano partner importanti per i servizi di biglietteria, e questo vale anche per gli steward addetti alla sicurezza".

Quali tempi vi siete dati per avere il piano operativo?

"Dovremo riuscire a decidere entro i primi di ottobre cosa offrire e quale assetto proporre, perché anche se l’organizzazione è rapida occorrono tempi di allestimento. Lavoriamo tutti i giorni su questo. La capienza del circuito è modulare sulla base di ogni evento, da decidere insieme alla Commissione provinciale di vigilanza. Per eventi di questo tipo vengono erette anche tribune temporanee proprio per gestire al meglio i flussi, soprattutto in questo momento particolare, per distanziare le persone. Con 10mila spettatori non abbiamo bisogno di nessuna tribuna temporanea, se l’afflusso sarà superiore aumenteremo la capacità anche con tribune temporanee".