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Sgarbi a Imola: 'ciclone' tra musei e centro. "Vento nuovo nei collegi rossi"

Il critico d’arte candidato al Senato: "Pronto a fare il ministro dei Beni culturali se vincerà la Meloni"

Vittorio Sgarbi a Imola

Imola, 31 agosto 2022 - Una visita al museo diocesano e un’altra a Palazzo Tozzoni. In mezzo, poco prima dell’ora di pranzo, una passeggiata in centro storico. Vittorio Sgarbi, candidato del centrodestra al collegio uninominale per il Senato, è tornato ieri a Imola accompagnato da Marco Lisei e Nicolas Vacchi, capigruppo rispettivamente in Regione e in Comune per Fratelli d’Italia.

"L’ultima volta che sono stato qui era il 7 marzo 2020 – ricorda Sgarbi seduto al tavolino di un bar sotto la Galleria del centro cittadino –. Fui invitato per celebrare l’attività del San Domenico dopo la morte del cavaliere Morini, due giorni prima che chiudesse tutto. Ero qui con una bella ragazza di Reggio Emilia, che quella sera non rimase a Imola perché sua mamma era preoccupata per il Covid e dovette raggiungerla. E io rimasi da solo...". Ieri, smaltita quella delusione amorosa, e a ormai meno di un mese dalle elezioni politiche, il nuovo blitz in città.

"Volevo tornare a vedere il museo diocesano, bellissimo e con stanze nuove – racconta Sgarbi, reduce appunto da una visita negli spazi espositivi in piazza Duomo –. E poi rivedere Palazzo Tozzoni, in cui trovai 40 anni fa alcuni dipinti del pittore Pietro Liberi. Per me Imola è un luogo in cui ci possono essere cose misteriose e nascoste, che vanno fatte conoscere. È una città che ha una grande tradizione cristiana legata a San Cassiano...". E la politica? "In questo collegio che normalmente è ritenuto rosso, cosa che contraddice appunto i suoi valori cristiani, ci sarà la vittoria incontrastabile della Meloni – assicura Sgarbi –. Che significa oggi appartenere al Pd? È un Partito disperso, non corrisponde più a nulla. C’è un’abitudine al voto contrastata da un vento che in passato ha portato tanti voti di speranza ai Cinque stelle, e ora lì porterà a Giorgia Meloni".

Secondo il deputato uscente, infatti, la leader di Fratelli d’Italia è "una donna intelligentissima e avendo la maggioranza – prosegue Sgarbi – farà un grande governo tecnico scegliendo illustri ministri come Tremonti, Nordio e Pera. A me è stato dato un collegio difficile, il premio naturale sarà farmi ministro dei Beni culturali...". Ad ascoltare Sgarbi anche le consigliere comunali Maria Teresa Merli e Serena Bugani, oltre al loro collega castellano Giovanni Bottiglieri e al già citato Vacchi, con quest’ultimo che sintetizza così la giornata: "Come cittadino amante della tradizione cristiana e dell’arte che permea la città, ho cercato di accompagnarlo in diversi fra i più importanti luoghi della cultura. Come coordinatore di Fratelli d’Italia auguro al più grande critico d’arte italiano nonché nostro caro amico di giocare la migliore partita per il centrodestra unito".