ENRICO AGNESSI
Cronaca

Tari, riconteggi sospesi a Imola. Il Consiglio di Stato dice sì ad Atersir: niente sconti in bolletta

I giudici hanno accolto l’istanza dell’Azienda per i servizi territoriali che chiedeva di congelare tutto dopo la vittoria del Comune al Tar. Per questo anche i rimborsi per i cittadini dovranno essere bloccati

Il servizio di raccolta rifiuti è al centro di una lunga battaglia legale

Il servizio di raccolta rifiuti è al centro di una lunga battaglia legale

Imola, 14 novembre 2023 – Il Consiglio di Stato congela i riconteggi sulla Tari. In attesa di un pronunciamento nel merito della questione sovracoperture (gli imolesi hanno pagato negli ultimi anni più di quanto dovuto per la Tassa sui rifiuti), i giudici amministrativi di secondo grado hanno infatti sospeso l’efficacia della sentenza (favorevole al Comune) pronunciata lo scorso mese di maggio dal Tar dell’Emilia-Romagna e impugnata da Atersir. E dunque, almeno per il momento, nessuno sconto in bolletta per i cittadini.

La decisione del Consiglio di Stato, che ha accolto l’istanza dell’Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per i servizi idrici e rifiuti, è stata adottata "al fine di mantenere la res adhuc integra (questione non ancora compromessa, ndr) in vista della fissazione dell’udienza pubblica per la trattazione del merito, nonché di evitare il rischio di eventuali riconteggi - che in definitiva gravano sugli utenti - e la dispersione delle risorse amministrative necessarie", si legge nel provvedimento.

La questione controversa riguarda l’obbligo di Atersir di stabilire, alla luce della sentenza sfavorevole del Tar, meccanismi compensativi per il recupero di quasi 1,5 milioni di euro a favore del Comune, somma corrispondente alle sovracoperture del servizio per le annualità 2013-2016.

In estrema sintesi: il Municipio ha pagato troppo in quegli anni (ma lo scenario si è ripetuto fino a oggi, al punto che la cifra reclamata da Imola è cresciuta nel frattempo a due milioni du euro) per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. A cascata, i cittadini in questo lasso di tempo hanno dovuto fare i conti con una Tari più salata del normale. E adesso, confortati dalle rassicurazioni arrivate in primavera alla luce della vittoria del ricorso dall’assessora all’Ambiente, Elisa Spada ("Quello che chiediamo ora ad Atersir, a fronte dell’accertamento delle sovracoperture, è di predisporre un piano di rientro su più anni per determinare il corretto ammontare del costo del servizio e dunque far pagare ai cittadini un importo inferiore rispetto a quello attuale") possono legittimamente sperare in un riconteggio della Tari.

Rimborso, sotto forma di una tassa più leggera di qui in avanti, che però come detto all’inizio è attualmente congelato. Sia per quanto riguarda i cittadini imolesi che per quelli di Castel Guelfo, visto che anche il Comune guidato da Claudio Franceschi ha ottenuto nei mesi scorsi una prima vittoria al Tar e ora aspetta un pronunciamento nel merito (unico per i due Municipi, visto che i due procedimenti sono stati accorpati) in appello.

“Con questa sospensiva, gli imolesi continueranno a pagare tanto e troppo per un servizio che tutti i giorni mette in evidenza gravi criticità qualitative e quantitative – protesta il consigliere comunale e metropolitano della Lega, Simone Carapia –. Non beneficeranno di sconti dal passato, ma solo di rincari come avviene oramai abitualmente in questa città. Per chi governa Imola e anche Castel Guelfo è stato bello crederci: se la sentenza del Consiglio di Stato darà ragione ad Atersir, oltre al mancato sconto rimarranno solo le parcelle degli avvocati da pagare. E anche quelle saranno a scapito dei cittadini".

Sì perché per sperare di poter ottenere un ulteriore giudizio favorevole da parte del Consiglio di Stato, serve assistenza legale qualificata. Per questo motivo, nei mesi scorsi il Comune ha siglato un nuovo contratto da circa 12mila euro con l’avvocato Giandomenico Falcon. L’auspicio è quello di vedersi rimborsate in futuro anche tali spese.