
Allo scultore intitolata la rotatoria vicina al complesso Sante Zennaro. Nell’area si trova già una sua opera molto conosciuta e amata.
Germano Sartelli avrebbe compiuto ieri 100 anni. Per rendere omaggio a uno dei suoi figli più illustri, scultore di fama nazionale, il Comune ha deciso di intitolargli la rotatoria nei pressi del complesso di Sante Zennaro, all’incrocio tra le vie D’Agostino, Pirandello e San Benedetto, in un’area che già ospita una sua opera tanto amata e riconoscibile per gli imolesi.
"L’arte di Sartelli ha sempre dialogato con lo spazio e con la comunità – sottolineano il sindaco Marco Panieri e l’assessore alla Cultura, Giacomo Gambi –. Per questo, in accordo con la famiglia, abbiamo scelto di non inserire segnaletica all’interno della rotatoria, rispettando così la sua volontà: la sua opera è l’intera rotatoria. Germano Sartelli ha impreziosito il nostro paesaggio, traendo ispirazione dalla Vallata imolese, così come la sua casa di Codrignano, oggi riconosciuta come ‘Casa di illustri’ dalla Regione. Un luogo che, grazie alla famiglia, potrà essere sempre più aperto a visite e collaborazioni".
Nel corso di questo 2025, tanti appuntamenti e mostre celebreranno il suo talento e il suo lascito culturale. Un primo percorso espositivo è allestito, dal 4 al 27 febbraio, nella sala grande del museo diocesano. Un altro sarà inaugurato ad aprile dal Comune al museo San Domenico.
"Sartelli non è stato solo un grande scultore, ma un uomo straordinario che ha creduto nell’arte come strumento di libertà ed espressione, portandola anche all’interno dell’ospedale psichiatrico Lolli, con un progetto pionieristico di arteterapia – sono sempre le parole di Panieri e Gambi –. L’arte non può essere per pochi. Il suo legame con Imola è profondo: dalle opere conservate nei nostri musei civici, agli elementi di comunicazione che ancora oggi utilizziamo, fino ai laboratori per i più piccoli che portano il suo nome. Un segno tangibile di quanto il suo contributo continui a vivere nel presente e nel futuro della nostra comunità".
La mostra che aprirà ad aprile al museo San Domenico "celebrerà sì il centenario della nascita di Sartelli, ma soprattutto celebrerà il suo genio creativo e il suo legame strettissimo col nostro territorio – aggiunge Diego Galizzi, direttore di Imola Musei –. Sartelli può essere letto e raccontato da diversi punti di vista: quello che proporremo al pubblico sarà uno sguardo ampio, che cercherà di mettere a fuoco i vari momenti del suo percorso artistico offrendo ai visitatori le sue opere più rappresentative. Racconteremo il grande artista, il poeta della materia che così magistralmente ha saputo selezionare e manipolare i lacerti più dimessi e usurati del mondo naturale o tecnologico conferendo loro una carica lirica ed emozionale sorprendente. Lo faremo insieme al curatore, il professor Claudio Spadoni, che certamente è da considerarsi tra i più profondi conoscitori dell’arte di Germano".