
Manola Gironacci parla di un 2025 con tante. difficoltà per il commercio
Il commercio che soffre. È una vera e propria moria di negozi, in centro e in periferia: in quattro hanno chiuso la partita Iva con l’arrivo del 2025. La conta delle saracinesche abbassate la tiene l’associazione Vivamo Civitaiva. "La pasticceria Saint Honoré, la lavanderia storica Angela Ave Nardi dal 1966 di via Molise, il negozio per bimbi Cantastorie lungo il vialetto nord della piazza e poi Elevate Milano, negozio di abbigliamento di via Duca Degli Abruzzi. Non è un necrologio, ma sono ben quattro chiusure di negozi in tre giorni in questo nuovo anno", avverte la presidente Manola Gironacci. Che tiri una brutta aria lo dice da mesi.
"Davanti – conferma – abbiamo un 2025 sempre più caldo sul fronte del settore commercio di vicinato, un momento storico grave in ambito del mercato del borgo marinaro. Eppure, per essere vissuta bene una città ha bisogno del commercio, dei residenti e di piazze come luogo e centro di riunione della gente". "Se viene a mancare uno di questi fattori - avverte Gironacci - si spezza un equilibrio e le conseguenze saranno gravi".
Aveva già alzato la voce su questo tema denunciando la fuga di attività commerciali da quel centro di Civitanova che un tempo era regno dello shopping e che oggi conta decine e decine di vetrine spente, anche lungo corso Umberto I. Ma, non solo. Anche in periferia i commercianti alzano bandiera bianca.
La concorrenza dei mega centri commerciali, quella degli acquisti on line, pratica sempre più diffusa, le ragioni di una crisi che sta consumando da anni un settore che solo nella categoria dei locali pubblici (bar e ristoranti) non conosce flessione. Ma, per Viviamo Civitanova è il momento di affrontare il problema di petto. Gironacci chiede un cambio di passo all’amministrazione comunale: "Più delle maggioranze e degli equilibri politici, più delle varianti urbanistiche, delle strategie, più degli interessi di pochi, ci sono gli interessi della collettività. La collettività è una pluralità di persone considerate dal punto di vista dei loro rapporti sociali ed economici".
E allora "occorrono - conclude - interventi immediati e mirati e non nascondere le molte chiusure delle partite Iva dietro a una nuova apertura". Come dire che una rondine non fa primavera, e fischiano le orecchie al sindaco, Fabrizio Ciarapica, che nella sua strategia di comunicazione, negli ultimi tempi, ha inserito anche le inaugurazioni di attività per veicolare la tesi che non c’è crisi del commercio a Civitanova.