Comune, centrodestra nel caos. Parcaroli minaccia le dimissioni. L’opposizione: "Solo cialtroneria"

Nervi scoperti in maggioranza e in giunta dopo l’ultimo rinvio del consiglio comunale. La minoranza si compatta: "Sulla variante di via Panfilo la prima grande sconfitta in aula".

Comune, centrodestra nel caos. Parcaroli minaccia le dimissioni. L’opposizione: "Solo cialtroneria"

Comune, centrodestra nel caos. Parcaroli minaccia le dimissioni. L’opposizione: "Solo cialtroneria"

L’ultima goccia, quella che ha fatto traboccare il vaso, è stato il rinvio del consiglio comunale di martedì per mancanza del numero legale. Ma sono giorni che il sindaco Sandro Parcaroli minaccia con i suoi di dimettersi dal suo incarico. Più che minacce concrete sarebbero degli sfoghi a cui non seguono gesti di rottura, ma in ogni caso segnalano che la tensione in Comune è sopra i livelli di guardia. I retroscena parlano di liti continue tra gli assessori, che a volte coinvolgono in prima persona lo stesso sindaco. Anche tra i consiglieri di maggioranza non mancano le fibrillazioni (interne alla maggioranza e con la giunta) e il rischio è che l’ultimo anno di mandato dell’amministrazione Parcaroli diventi un percorso a ostacoli. I primi nodi verranno al pettine già oggi, quando in Consiglio si dovrebbe parlare della variante urbanistica di via Panfilo. C’è poi il voto sul regolamento della biblioteca Mozzi Borgetti: la delibera dell’assessore Katiuscia Cassetta va approvata in tempi stretti per poter accedere a una serie di finanziamenti in scadenza. Ed è anche su questo punto che Parcaroli ha minacciato con i suoi di dimettersi.

Nelle crepe della maggioranza prova a inserirsi l’opposizione, che dopo la seduta saltata del consiglio comunale, mette il dito nella piaga e, per una volta, riesce ad assumere una posizione comune, con una nota congiunta firmata da Partito democratico, Movimento Cinque Stelle e liste civiche. "Come l’esercito di Napoleone è caduto nella campagna di Russia, così l’amministrazione Parcaroli, con la variante urbanistica su via Panfilo, ha subito la prima grande sconfitta in consiglio comunale", scrivono i consiglieri di opposizione Roberto Cherubini, Alberto Cicaré, Ninfa Contigiani, Maurizio Del Gobbo, Elisabetta Garbati, Alessandro Marcolini, David Miliozzi, Stefania Monteverde, Ulderico Orazi, Andrea Perticarari, Narciso Ricotta e Roberto Spedaletti, dopo che nelle ultime due sedute di consiglio comunale la maggioranza si è nuovamente "impantanata" sulla delibera relativa alla previsione di una nuova lottizzazione in via Panfilo, al posto di un’area verde. Una delibera già ritirata due volte dalla giunta e ripresentata nella seduta di lunedì, con tanto di illustrazione da parte dell’assessore Silvano Iommi. Dal dibattito in aula, però, sono emerse alcune contraddizioni che hanno portato la stessa giunta a chiedere il rinvio della discussione al giorno successivo, ma qui l’ennesima sorpresa perché martedì è mancato il numero legale, per cui la seduta di Consiglio è stata rinviata a oggi. "Nella seduta di lunedì tutto sembrava pronto per l’approvazione della delibera, ma dal dibattito sono emerse tante di quelle contraddizioni che la maggioranza e l’amministrazione hanno cominciato a vacillare, e hanno preferito rimandare l’approvazione al giorno successivo – incalzano i consiglieri di minoranza –. La notte porta consiglio soprattutto se, nel frattempo, arriva la minaccia di un ricorso al Tar. Così il giorno dopo l’assessore Iommi chiede di sospendere ancora una volta l’approvazione, in nome della trasparenza degli atti. Peccato che l’amministrazione, che ha imposto la sospensione, chiamata a votarla non aveva il numero legale, e dopo tre conteggi si è dovuto prendere atto che la maggioranza era svaporata: la seduta del Consiglio è rinviata. I personaggi di questa tragicommedia sono molteplici: dal sindaco che non ha alcun controllo sui suoi assessori e sulla maggioranza, all’assessore Iommi che, dietro una cortina di fumo di teoria urbanistica, ha proposto e difeso una palese manovra di cementificazione; all’ineffabile segretario comunale, che dovrebbe garantire la legalità delle procedure, ma che ogni giorno di più si mostra un fine equilibrista sulla corda del lecito. La realtà – conclude l’opposizione – è che la cialtroneria sta venendo fuori".