Coronavirus Cingoli, nella casa di riposo morti due ospiti

Le vitime sono una donna di Camerino e un settantenne. Il sindaco: "Mandate i medici dell’esercito"

A Cingoli mancano medici e infermieri (Ansa)

A Cingoli mancano medici e infermieri (Ansa)

Cingoli (Macerata), 16 marzo 2020 - Sono morte due delle 37 persone contagiate da coronavirus nella Casa di riposo di Cingoli. Nelle prime ore di oggi è morta nell’ospedale di Camerino la cingolana Isolina Carbonari, ricoverata nella struttura camerte da domenica 8, dopo che nel nosocomio di Jesi era stata sottoposta al tampone con cui si era accertato il contagio da coronavirus. L’anziana, avrebbe compiuto 89 anni venerdì prossimo ed è stata, sembra, una delle prime ospiti della struttura a contrarre il virus. Ancora non si sa quando il feretro verrà deposto nel cimitero della frazione Villa Strada.

Covid-19, il bilancio nelle Marche

Nella stessa borgata, vivono familiari della deceduta, che sono ancora in quarantena preventiva nella loro casa. Nella stessa struttura, in cui era in isolamento dopo che gli era stato accertato il contagio, si è avuta oggi la morte di un ospite di 70 anni, affetto da patologie pregresse come pure la 89enne.

Nella casa di riposo di Cingoli i casi di positività al Covid-19 sono stati ufficialmente riscontrati su 35 persone, comprese le due operatrici in attività nella struttura assistenziale. Il tampone è stato eseguito sabato e i risultati sono pervenuti ieri. 

L’ingresso alla casa di riposo era stato vietato per decreto del sindaco di Cingoli, Michele Vittori. Allo scopo di agevolare i familiari dei contagiati, l’amministrazione comunale ha reso noto che per avere notizie possono rivolgersi all’assessore ai servizi sociali, Martina Coppari, telefonando al 329-61.76.189 o al 331-39.16.158.

"Stiamo vivendo una situazione drammatica. L’Asur – ha sottolineato il sindaco Michele Vittori – non è stata in grado di portare in ospedale gli ospiti positivi della nostra casa di riposo. I malati sono stati visitati dai medici di famiglia: ci è stato detto che non si registrano dei sintomi (febbre, polmonite e apnea polmonare) che possano portare al ricovero ospedaliero".

Intanto crescono le preoccupazioni. "Non riusciamo a trovare nuovi operatori e infermieri – ha precisato Vittori – per la casa di riposo: gli ospiti devono essere accuditi, ristorati e curati. Abbiamo pochi operatori per quaranta ospiti. Il nostro ospedale, depredato di risorse dal mese di giugno, non è in grado di aiutare a spegnere questo vero e proprio focolaio".

"Siamo in contatto con prefettura, Regione, Asur, Protezione civile nazionale e regionale, ma non c’è ancora nulla – aggiunge il sindaco –. Abbiamo chiesto al governo e a loro che, se non sono in grado di mandare medici e infermieri, si faccia almeno ricorso alla sanità militare. Sembra però che la situazione sia sfuggita di mano, nessuno è in grado di dare risposte".

Un’altra iniziativa è bloccata. "Il Comune si è attivato per reperire mascherine da distribuire ai cittadini, la fornitura è ferma all’aeroporto di Fiumicino, in attesa di un visto dell’istituto superiore di sanità che tarda ad arrivare. Dobbiamo cercare di proteggere anche i pochi medici e infermieri che abbiamo: un medico e un’infermiera si sono ammalati. E anche loro lamentano la carenza di mascherine protettive e di tutto quanto deve essere buttato dopo un contatto con chi è affetto da Covid-19. Chiedo a tutti di essere solidali e uniti: solo così possiamo farcela".

Il bilancio in provincia

Cingoli è la punta dell’iceberg della situazione che nella provincia di Macerata, stando a quanto rilevato dal Gores regionale a mezzogiorno di ieri, ha fatto registrare questi dati: 94 contagiati, 36 in più rispetto al giorno prima. In isolamento domiciliare si trovano altre 517 persone, tra casi e contatti. Due i casi risultati positivi al tampone a Colmurano e da ieri è stato attivato il Coc, centro operativo comunale di Protezione civile per fronteggiare l’emergenza. Si tratta di due uomini, uno è in casa e l’altro è stato portato in ospedale per i controlli (ma non ha bisogno di ventilazione).

"Si raccomanda di non lasciare spazio al panico e allo sconforto – è scritto nella comunicazione del sindaco Mirko Mari –. È il momento di restare calmi, razionali e responsabili, limitare il più possibile i contatti sociali, restare a casa e seguire le indicazioni". L’Asur ha già avvisato le persone con cui i due uomini sono venuti in contatto per la quarantena. Altri casi sono stati segnalati dal Comune di Potenza Picena con l’invito a rispettare le regole e i divieti per la precauzione.