Covid Macerata, la Regione Marche: "Sanitari asintomatici al lavoro"

Convertito un reparto a San Severino con venti posti letto. Saltamartini: "Tanti medici e infermieri a casa, ma sono vaccinati e hanno una carica virale bassissima"

Macerata, 27 gennaio 2022 - Da oggi pomeriggio il reparto di lungodegenza al terzo piano dell’ospedale di San Severino sarà convertito in reparto Covid. Si tratta di venti posti letto che saranno utilizzati per pazienti a bassa o bassissima intensità di cura, sostanzialmente stabilizzati e nella fase che porta alla guarigione. Gli attuali ospiti presenti nella struttura settempedana saranno in parte trasferiti all’ospedale di Camerino, in parte a Villa Pini a Civitanova. Quanto agli interventi chirurgici che erano stati programmati, questi saranno regolarmente effettuati, ma dirottati negli ospedali di Camerino, Macerata e Civitanova.

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"Un provvedimento resosi necessario per allentare la pressione esistente sugli altri ospedali e che manterrà la sua validità per il tempo strettamente necessario, visto che i numeri degli ultimi giorni indicano quella stabilizzazione della curva dei contagi, alla quale solitamente segue la discesa", spiega l’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini. Già da diverso tempo sono stati convertiti in reparti Covid i posti delle Medicina d’urgenza nell’ospedale di Macerata e in quello di Civitanova, dove è stati destinati ai pazienti Covid i posti della cardiologia con l’attivazione di cinque posti letto di terapia intensiva.

Nel frattempo, però, con la vera e propria esplosione dei contagi seguita alle festività natalizie, la situazione si è complicata, ed è stato sempre più difficile far fronte agli accessi in ospedale, per quanto la situazione sia rimasta sostanzialmente sotto controllo. Poi, però, l’arrivo nei pronto soccorso di pazienti asintomatici risultati positivi con tutto quello che ciò comporta nel procedere al loro isolamento, ha fatto aumentare ancora di più la pressione sui tre presidi ospedalieri dell’Area Vasta 3.

Si aggiunga che ogni giorno cresce il numero di operatori sanitari positivi al virus, ma asintomatici, condizione che comunque impedisce loro di recarsi al lavoro. "Proprio di questo abbiamo discusso nel confronto Stato – Regioni di questa (ieri, ndr) mattina", sottolinea Saltamartini. "Tutte le Regioni sono d’accordo nel chiedere al governo di eliminare la distinzione tra positivi sintomatici e positivi asintomatici, concentrandosi sui primi e lasciando i secondi fuori dalle restrizioni attualmente previste, anche perché sono tutti vaccinati e hanno una bassissima caricale virale. Non è affatto detto, dunque, che trasmettano il virus. In ogni caso il problema esiste ed è grande, poiché apre ulteriori vuoti nella disponibilità di personale in servizio, con il rischio di dover ridurre le prestazioni. Se il governo accoglierà questa proposta, sulla quale sta riflettendo, così come sulla revisione del sistema dei colori, recupereremmo subito una parte significativa del personale attualmente non in servizio perché positivo".