
Tecnici dell’Arpam impegnati nei rilievi
Davanti al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Fermo, Paolo Squadroni e Giuliana Venturini proveranno domani a opporsi all’archiviazione – chiesta dalla procura – dell’esposto da loro presentato per la mancata bonifica del Basso Bacino del Chienti. Accanto ai due esponenti di liste e comitati civici, che da anni si battono perché venga avviata la procedura di decontaminazione delle aree inquinate e perché vengano individuati i responsabili del disastro ambientale, ci sarà l’avvocato Massimo Luzi, del foro di Ascoli Piceno, che insieme con loro segue il caso fin dall’inizio.
I comitati denunciano da tempo "lo scandalo di trenta anni trascorsi con le falde idriche inquinate, senza nessun colpevole e senza nessun progetto di bonifica all’orizzonte". Nel 2023, con in mano gli studi scientifici che documentavano l’impatto delle sostanze inquinanti sulla salute dei cittadini, come l’aumento della mortalità per alcune patologie, presentarono esposti inviati alle procure, compresa quella di Fermo. A Macerata, dopo l’archiviazione della prima denuncia ne hanno depositata un’altra e, in questi mesi, sono stati in attesa di notizie sulle indagini ancora aperte a Fermo, che ora però si prepara ad archiviare. Proveranno a opporsi i comitati, che a disposizione della magistratura hanno messo gli atti che scandiscono trenta anni di storia delle falde idriche inquinate. Venturini, referente del comitato Civitanova Unita, e Paolo Maria Squadroni, alle ultime amministrative candidato sindaco della lista Nuova Urbs con un programma molto incentrato sulle questioni ambientali, chiedevano alla magistratura di Fermo "di fare chiarezza sulla condotta omissiva delle amministrazioni regionali, provinciali e comunali", chiedendo conto alla politica di invertire la rotta e mettere tra le priorità di bilancio gli investimenti sulla bonifica di un’area in cui le falde idriche sono inquinate da trenta anni.
Nell’udienza di domani potranno ripresentare le loro motivazioni al giudice, con l’obiettivo di far respingere la richiesta della procura e di mandare avanti gli acccertamenti sulla vicenda, per provare almeno a fare luce sulle responsabilità commissive e omissive rispetto a un fattto molto grave, che ha messo a repentaglio la salute pubblica. Il tribunale potrebbe accogliere l’opposizione e disporre nuove indagini o una imputazione coatta, oppure potrebbe condividere le conclusioni della procura e archiviare il caso senza altri accertamenti.
Lorena Cellini