Il giallo di Montecassiano: caccia a dna e impronte

Prelevati alcuni campioni dal corpo di Rosy trovata morta la vigilia di Natale. Nuovo sopralluogo della Scientifica: villetta al setaccio

I rilievi della Scientifica nella villetta di Montecassiano (foto Pierpaolo Calavita)

I rilievi della Scientifica nella villetta di Montecassiano (foto Pierpaolo Calavita)

Macerata, 3 gennaio 2021 - L’esterno e il piano seminterrato della villetta di via Pertini a Montecassiano sono stati esaminati centimetro per centimetro, per trovare tracce, indizi ed elementi con i quali ricostruire cosa sia accaduto la sera della vigilia di Natale.

Ieri infatti è stato fatto un controllo accurato da parte dei carabinieri del reparto scientifico, nel corso delle indagini sulla morte di Rosina Carsetti, la 78enne trovata senza vita in casa la sera della vigilia di Natale. I tre familiari che vivevano con lei – il marito Enrico Orazi, la figlia Arianna e il nipote Enea Simonetti – hanno sempre detto di aver subito una rapina. Ma il procuratore capo Giovanni Giorgio li ha iscritti al registro degli indagati ipotizzando i reati di omicidio, favoreggiamento, simulazione di reato e maltrattamenti in famiglia.  

Il sopralluogo, alla presenza degli avvocati difensori Andrea Netti e Valentina Romagnoli, è iniziato intorno alle 12.30 e si è interrotto alle 18. Per prima cosa è stato esaminato l’esterno della villetta, il recinto posteriore, il vialetto del vicino, le porte-finestre da cui – secondo la tesi dei familiari – sarebbe potuto entrare il rapinatore.

I carabinieri hanno evidenziato alcune impronte, hanno usato alcuni reagenti spray e in polvere per vedere se ne emergevano le tracce sulla tettoia e sul recinto. Poi hanno ispezionato con cura il seminterrato e in particolare il bagno e la sedia dove sarebbe stato legato, con il filo dell’aspirapolvere, Enrico Orazi.

"Sono comunque trascorsi giorni preziosi, con piogge anche intense – ha commentato poi l’avvocato Andrea Netti –. Infatti i carabinieri hanno impiegato solventi che si usano dopo le piogge, invece delle polveri che si usano di regola. Forse qualcosa si è già perso. Il fatto che nelle prime battute si sia proceduto escludendo l’effrazione ha fatto sì che tutti camminassero dentro e fuori la villetta con una certa leggiadria, ora queste centinaia di passaggi potrebbero aver compromesso la scena del delitto. Il rischio che la mancata individuazione dell’effrazione sulla porta finestra all’inizio possa aver portato a considerazioni e azioni che hanno compromesso la scena del delitto è rilevante".

L’avvocato ribatte ad alcuni elementi emersi in questi giorni: "I cani, di cui tanti hanno parlato, non potevano arrivare alla porzione di giardino sul retro, c’è un cancello. Abbiamo anche chiamato un importante centro veterinario, due giorni fa, e ci hanno spiegato che, salvo non siano state iniettate dosi enormi di sostanze, moltissimi prodotti per sopire i cani con la prima orina scompaiono: il fatto che non abbiano abbaiato, senza un’indagine ematica, non prova nulla". Un altro elemento su cui punta la difesa è il fatto che negli anni in quella zona ci siano state "tantissime effrazioni da parte di ladri, anche con i proprietari dentro casa. Inoltre nella villetta c’erano stati dei lavori, e alcune ditte si erano avvicendate. Noi faremo dei controlli su questi aspetti, non sono irrilevanti. Quanto all’auto, Rosina aveva avuto un incidente a febbraio e stava seguendo una cura che non rendeva opportuno che guidasse, per questo i familiari erano intervenuti".

Poi la questione economica. "A giugno-luglio – dice l’avvocato Netti –, lei aveva venduto i gioielli regalati al marito, ricavandone 1.800 euro che nel giro di poco sono finiti. I familiari sanno che frequentava alcune persone, ma non sanno chi siano. Non è vero che fosse segregata in casa, aveva gli abiti di sopra e ci andava quando voleva. Non è vero neppure che non avesse il telefono, perché in casa c’era quello fisso che lei usava quando voleva e lo dimostreremo. Al momento non c’è una prova schiacciante del fatto che ci sia stato un omicidio, e a Rosina non mancava niente, anche se magari come tanti anziani si lamentava. Ci sono tanti elementi da valutare, per dire cosa sia successo davvero".