
Da sinistra Beribè, Montemarani, Massi, Borgiani, Casali e Lancioni di Tolentino Popolare
Tolentino Popolare e il sindaco Mauro Sclavi hanno chiesto le dimissioni dell’assessore al commercio e alle attività produttive Fabiano Gobbi. Alla base, un accordo che sarebbe stato proposto dallo stesso Gobbi a inizio mandato e poi da lui non mantenuto.
Ieri il gruppo consiliare di Tolentino Popolare ha spiegato la situazione. Erano presenti Alessandro Massi in qualità di rappresentante politico (e non di presidente del consiglio comunale), il capogruppo Fabio Montemarani, i consiglieri Fabio Borgiani, Samanta Casali, la vicepresidentessa dell’associazione politico-culturale Morena Beribè e l’attuale consigliera Benedetta Lancioni, che diventerebbe il nuovo assessore qualora Gobbi accettasse le dimissioni o il sindaco procedesse con la revoca delle deleghe. Gobbi non vuole rilasciare dichiarazioni, ma per ora non sarebbe disposto a rinunciare all’incarico.
"Siamo qui per chiarire alcune questioni politiche che non vogliamo siano strumentalizzate oltremodo – ha esordito Massi –. Con trasparenza e sincerità, nel rispetto dei cittadini e delle istituzioni, ci teniamo a definire quanto avvenuto senza possibilità di smentita, con tanto di verbali di riunioni del direttivo con assessori e consiglieri di Tolentino Popolare e con testimoni. Abbiamo espresso la volontà che l’assessore Gobbi potesse fare un passo di lato, a favore della consigliera Lancioni. Ciò è basato su un accordo stipulato in precedenza tra i due all’inizio del mandato".
Massi nel 2022 decise di proporsi come presidente del consiglio comunale lasciando libera una poltrona da assessore; lo schema deciso per la giunta con le altre forze di maggioranza prevedeva due posti per Tolentino Popolare, due per Tolentino Civica e Solidale e uno per i Riformisti. Oltre alla vicesindaca Alessia Pupo, il secondo assessore sarebbe stato o Lancioni, che aveva ottenuto 74 preferenze, o Gobbi con 63. "Sarebbe spettato a lei – prosegue Massi –, ma era alla sua prima esperienza. Per Gobbi, trait d’union tra politica e mondo produttivo, sarebbe stato un completamento di carriera. Su proposta dello stesso Gobbi, l’accordo prevedeva che a metà mandato lui potesse lasciare il posto a Lancioni, in un’ottica di crescita del gruppo e soprattutto dei giovani. Questo ha permesso anche a Lancioni di fare la dovuta esperienza in consiglio comunale. E quell’accordo non è rimasto lettera morta, anzi, in più occasioni è stato ricordato. Il sindaco e la maggioranza lo sapevano. Ora intendiamo far valere questo accordo e chiediamo a Gobbi di lasciare il suo ruolo; tra l’altro non ha speso una parola a difesa dell’operato dei nostri consiglieri né per il Natale né per il commercio, e da lui ci saremmo aspettati un atteggiamento più di squadra. Nel caso lui non volesse procedere in tal senso, è una sua facoltà. Ma aprirebbe un caso politico che a quel punto solo il sindaco, nel rispetto del peso politico e della rappresentanza che oggi Tolentino Popolare esprime in giunta e in consiglio, potrà dirimere".
La palla passerebbe quindi a Sclavi, con la conseguente riassegnazione delle deleghe, non più commercio e attività produttive. Lancioni ha parlato di "politiche giovanili, inclusione lavorativa, abitativa e sociale, sviluppo di risorse territoriali e comunità da un punto di vista giovanile, culturale e sociale".
Lucia Gentili