Il Cus verso lo "sfratto" "Pronti a gettare la spugna"

In via Valerio sorgeranno alloggi popolari, ma il nuovo polo sportivo non è pronto

Martedì si terrà a Palazzo Conventati un incontro che finalmente riunirà Università di Macerata, Comune e Centro universitario sportivo Macerata. Non potrà essere solo interlocutorio perché il Cus, polisportiva con quasi 500 tesserati, è preoccupato ed arrabbiato per il futuro che gli si sta prospettando. Vuole garanzie. Come ormai noto, il Cus dovrà traslocare dall’attuale sede e in sé non sarebbe un dramma considerando lo stato degli impianti, obsoleti e inadeguati al punto che le sezioni basket, volley, atletica (e il futsal per le partite) sono costrette ad utilizzare altre strutture. Tuttavia se i lavori davvero cominceranno in autunno come ha affermato l’assessore Iommi (mentre da fonti di Unimc si ipotizza la prossima primavera) e in via Valerio si innalzeranno palazzine di edilizia popolare al posto di palestre, campi e uffici, il Cus invece non potrà disporre dei suoi nuovi impianti prima del 2025.

Il cantiere del nuovo polo sportivo è stato attivato dall’Università a Santa Croce, ma questi sono i tempi per costruire, dunque il Cus rischia di essere cacciato senza una nuova casa, diventando vagabondo per un anno, due e magari di più. Significherebbe perdere la propria identità e subire un danno enorme d’immagine e economico. Il presidente Antonio De Introna (al timone addirittura da 59 anni, figura carismatica, di peso nello sport maceratese e non solo) ha confidato ai membri del direttivo, alle figure più vicine ed importanti, che si dimetterà se al termine dell’incontro di martedì non sarà stato risolto in modo rapido e valido il problema. Non solo, De Introna ha anche minacciato di chiudere lo stesso Cus. Le voci che circolano ipotizzano uno spezzettamento del Cus in più sedi, soprattutto negli impianti dei Salesiani, ma la cosa appare complicata e non ci sarebbero le condizioni per proseguire a pieno regime, non tanto per la parte agonistica che magari usufruirebbe di convenzioni con altre realtà cittadine, quanto per i corsi specialistici.

E un conto sarebbe traslocare in autunno, un conto avendo un anno per pianificare. Se ne è parlato anche nell’assemblea dei soci che ha appena ripercorso un 2022 sfavillante tra le gioie del calcio a 5, medaglie a iosa per l’atletica con il trionfo nel Campionato italiano di società nella marcia, numeri in crescita per la scuola tennis, l’ottimo rendimento della squadra di pallavolo femminile al primo anno e pure il ritorno di pallacanestro e judo. Già nel 2008 il Cus fu "tradito" perché gli era stato promesso il nuovo campus a Fontescodella, con tanto di protocollo d’intesa firmato in Comune assieme al sindaco Meschini e al Rettore Sani. Il Cus avrebbe potuto fare polemiche velenose, invece da allora ha sempre avuto un atteggiamento comprensivo e positivo rimboccandosi le maniche. Salvo ritrovarsi ora, beffardamente, con la sua stessa sopravvivenza messa in pericolo.