REDAZIONE MACERATA

"Il maxi parco eolico sarebbe devastante"

Il sindaco Giuseppetti è preoccupato per il progetto di una multinazionale: "Le 12 pale alte 200 metri visibili da Montecosaro"

"Il maxi parco eolico sarebbe devastante"

"Siamo preoccupati. La perplessità principale è dovuta al fatto che si andrebbe a deturpare una zona incontaminata". Commenta così il sindaco di Caldarola Luca Maria Giuseppetti l’avvio del procedimento di valutazione di impatto ambientale sul progetto di un impianto per la produzione di energia elettrica da fonte eolica, denominato "Energia Caldarola", su richiesta di una multinazionale (che ha una sede anche in Italia). Il progetto è costituito da 12 aerogeneratori alti 200 metri, per una potenza complessiva di 60 megawatt, integrato con un sistema di accumulo della capacità di 20 megawatt. L’impianto verrebbe realizzato a Caldarola, tra Monte Fiungo e Monte Fiegni da Poggio della Croce a Pian della Pagnotta, mentre il sistema di accumulo a Camerino. "Considerato l’enorme impatto ambientale e visivo sul territorio – prosegue il sindaco – per la vasta dimensione del Parco Eolico, abbiamo fatto subito una riunione congiunta tra maggioranza e minoranza per analizzare insieme tutte le criticità. E abbiamo già stilato un elenco di osservazioni. Tra i vari problemi, anche lo stravolgimento della circolazione stradale per il trasporto dei materiali dalla sede di provenienza al sito di destinazione. Oltre ai profondi scavi che sarebbero realizzati in zona montana per il passaggio delle connessioni e l’apposizione delle pale. Parliamo di pale che, per la loro altezza, sarebbero visibili in superstrada da Montecosaro". Con questo progetto, ne sarebbero posizionate cinque in zona ripetitore e sette nell’area retrostante. "Intanto domani sera, alle 21.15 nella sede comunale – dichiara il sindaco –, ho convocato i sindaci dei Comuni limitrofi (Belforte, Camporotondo, Cessapalombo, Serrapetrona), i colleghi di Tolentino, San Severino, Fiastra, Valfornace e Camerino e il presidente dell’unione montana Monti Azzurri. Si tratta di un primo incontro, per aggiungere anche eventuali osservazioni; queste saranno depositate nelle competenti sedi, fermo restando che i Comuni, pur partecipando alla conferenza dei servizi, purtroppo non hanno alcuna competenza in ordine al rilascio dell’autorizzazione all’esercizio di impianti di produzione di energia rinnovabile. Faremo comunque tutto il possibile per tutelare il territorio. Il prossimo step sarà un’assemblea pubblica. Questi impianti sono a discapito del paesaggio e della popolazione, già provata da sisma e Covid. Tra l’altro, qualora il progetto andasse in porto, non sarebbe previsto neanche un ristoro economico, nessun risparmio di energia, né per i cittadini né per i Comuni e la pubblica illuminazione".

Lucia Gentili