
Anna Maria Bernini ministro dell’Università La Regione ha dato un parere positivo all’ateneo privato che però non è vincolante
È ancora accesa la polemica sullo sbarco della Link University, l’ateneo privato, in città con una sede del corso di laurea in Odontoiatria e protesi dentaria. Dopo l’ok della Regione (seppur non vincolante) e le proteste che ne sono seguite, Francesco Verducci, senatore del Pd presenta un’interrogazione rivolta ai ministri Bernini e Schillaci sul caso. "Quali azioni – spiega Verducci – i ministri dell’Università Bernini e della salute Schillaci vogliono intraprendere per evitare che la prospettata attivazione di corsi di laurea in medicina e odontoiatria da parte di una università privata nella regione Marche possa avere un impatto negativo sulla tenuta del sistema della formazione medico-odontoiatrica pubblica già esistente nella regione, così come sulla funzionalità del servizio sanitario pubblico". "Nell’interrogazione - spiega Verducci - chiedo al ministro dell’università e della ricerca come intenda garantire il soddisfacimento, da parte del corso di laurea di cui si richiede l’applicazione, degli standard qualitativi previsti per l’accreditamento, in particolare riguardo alla qualità della didattica e della formazione clinica e alla disponibilità di strutture sanitarie idonee a operare in convenzione con il corso di laurea. Al ministro Schillaci chiedo come intenda fare fronte alle gravi criticità del servizio sanitario regionale marchigiano, come risultanti dalle stesse motivazioni che hanno indotto la Regione a dare parere positivo all’istituzione di ulteriori corsi di laurea privati in medicina e odontoiatria". Sul caso Link University interviene anche il consigliere comunale del gruppo misto, Giordano Ripa. "Abbiamo forti dubbi sull’utilità di queste nuove facoltà a fini formativi e sanitari. La motivazione di istituire queste sedi per colmare la carenza di medici crolla di fronte alla realtà. Non si migliorano le problematiche della formazione universitaria con sedi vicine", dice Ripa. "Piuttosto che inseguire chimere sanitarie ad appannaggio di pochi – aggiunge –, visto che si parla di rette da 20mila euro l’anno, la Regione dovrebbe capitalizzare la tanto decantata filiera di governo orientata al superamento del numero chiuso e favorire la crescita dell’università di Ancona che, con le facoltà di medicina e chirurgia ed odontoiatria, ha dato moltissimo e tanto può ancora dare nella formazione delle professioni sanitarie". Rispetto al corso di odontoiatria che avrebbe sede a Macerata, Ripa spiega che "la specialità oltre alla fase teorica poggia il percorso formativo su criteri prettamente tecnici ed operativo-chirurgici; si presuppone che nell’ospedale di riferimento esista una unità operativa pertinente. All’ospedale di Macerata non esiste alcun tipo di servizio odontoiatrico, ci sono solamente alcuni ambulatori sul territorio".