Maltempo, torna la paura a Macerata: "Fosso deviato per costruire, a ogni pioggia tremiamo"

Ieri altra bomba d’acqua: esplode la fogna a Fontescodella, smottamenti ovunque Salvucci: "Noi al lavoro da giorni senza sosta, ma temiamo nuovi disastri"

Macerata, 9 giugno 2023 – Torna la grande paura: non c’è un attimo di pace dalle parti di Sforzacosta e Villa Potenza. La bomba d’acqua di ieri pomeriggio ha fatto risalire il livello dei fossi Narducci e di fosso Terria (esondato di nuovo nel primo pomeriggio, mentre l’Enel ha chiuso il suo canale e l’ha svuotato rapidamente). Anche ieri, si sono registrati smottamenti, riversamenti di terra, tubature rotte. Un grosso danno si è registrato a Fontescodella, dove è esplosa la fogna: impossibile al momento quantificare la spesa, ma è da rifare completamente. Oltre a questo, sulle strade di campagna si sono registrati smottamenti un po’ ovunque, esondato anche il fosso Trodica in alcuni punti.

Silvano Petriaggi (Alpini) e Rossella Mangialardi (Protezione civile) a Sforzacosta
Silvano Petriaggi (Alpini) e Rossella Mangialardi (Protezione civile) a Sforzacosta

“Non possiamo vivere in questo modo. Ogni volta che arriva la pioggia, ora, tremiamo. Servono subito interventi di messa in sicurezza del fosso", il grido degli abitanti di Sforzacosta, la frazione più colpita dal nubifragio di lunedì. Ieri pomeriggio, l’acqua del fosso Narducci è risalita di 50 centimetri in poco più di mezzora. Gli abitanti sono terrorizzati. Al loro fianco, ancora all’opera in via Borgo Sforzacosta 185, i tanti volontari, instancabili: incontriamo Rossella Mangialardi della Protezione civile, "mi dispiace per queste persone, per tutti i beni che sono andati perduti", Silvano Petriaggi dell’associazione nazionale Alpini, Adriano e Sauro Salvucci, rispettivamente presidente e vicepresidente di Macerata Soccorso.

"La colonna mobile è partita rapidamente, l’altra sera – spiega Sauro Salvucci –, si sono attivati tutti i volontari dei gruppi comunali. Una squadra era a Villa Potenza. Abbiamo subito fatto le prime valutazioni dei danni, quella notte è stata lunga, siamo andati via verso le 4. Poi martedì, siamo stati qui dalla mattina alle 8 fino alla sera alle 23. In una settimana, avremo dormito 10 ore. L’importante, però, è che nessuno si sia fatto male. C’è stata una risposta straordinaria da parte di tutti i volontari, Fiastra, Sefro, Fiordimonte, Recanati, Morrovalle, Montecosaro, Montelupone, Potenza Picena, insomma, una risposta compatta. Adriano, presidente di Macerata Soccorso, ha gestito l’emergenza sul posto, mentre io, per quasi 24 ore, il Coc, dove arrivavano tutte le chiamate. Facevo una scheda e mandavo un gruppo in quella via". Ma c’è il timore che il disastro possa ripetersi.

"La portata del fosso (ieri) alle 14.30 era standard, ma alle 15.30 era salito già di mezzo metro", spiega Salvucci. Perché avviene questo? "Fosso Narducci parte da Pollenza, è stato deviato con curve improponibili per costruire case. In più, tanti anni fa, nella zona di Casette Verdini, entrava in un lago, che faceva da cassa di espansione, poi è stato deviato, ovvio che ora la portata qui sia maggiore. E poi, va ripulito".

"Devono fare l’argine resistente, a protezione delle case – dice Alberto Paciaroni, proprietario dell’appartamento al piano terra della palazzina –, ho vissuto qui dal ‘74 al 2003 e una cosa simile non l’avevo mai vista. Abbiamo passato giorni a pulire, se vediamo la luce è grazie ai volontari, che con grande precisione e un’infinita pazienza si sono messi a disposizione. Non era scontato".

"Fosso Narducci lo conosco in ogni punto, da piccoli ci andavamo ad accamparci, io e mio fratello – ricorda Mirko Beni, del bar Dino e Dina –. Ma ora, le case sono sempre di più e sempre più a ridosso di esso, è stato modificato il suo corso naturale, e poi non viene pulito bene. E queste sono le conseguenze. Lo dicevo a mia madre, tempo fa: non perdere tempo con l’orto. Infatti, lunedì, tutto è stato spazzato via".