Pamela Mastropietro, tutti i dubbi dell’inchiesta bis archiviata

Il giudice: le indagini sui presunti complici sono state approfondite, troppo deboli gli elementi emersi. Su alcuni punti atti inviati alla procura: potrebbero essere disposti ulteriori accertamenti

Macerata, 27 ottobre 2022 - Archiviata l’inchiesta bis sull’omicidio di Pamela Mastropietro. Lo ha deciso il giudice Claudio Bonifazi, che però ha riaperto un nuovo possibile campo di indagine nella vicenda inviando gli atti alla procura: ci sono ancora ombre su cui si potrebbe provare, almeno, a fare luce. Il fascicolo bis era stato aperto dalla procura generale di Ancona nel 2020, con lo scopo di cercare eventuali complici dell’atroce delitto commesso in città il 30 gennaio 2018: Pamela Mastropietro, 18ennne romana che era alla Pars per curare la sua patologia psichiatrica e la tossicodipendenza, due giorni prima era scappata ed era finita in casa di Innocent Oseghale, nigeriano clandestino con precedenti per spaccio.

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Pamela Mastropietro, uccisa a 18 anni
Pamela Mastropietro, uccisa a 18 anni

La mattina del 30 il corpo della ragazza fu ritrovato in due trolley a Casette Verdini. Oseghale fu arrestato dai carabinieri poche ore più tardi, ma sembrava impossibile credere che avesse fatto tutto da solo. Così la procura generale di Ancona incaricò i carabinieri del Ros di rifare gli accertamenti, di cercare quanto potesse essere sfuggito. Altre due persone, due gambiani all’epoca residenti a Macerata, finirono nel mirino. Ma dopo ulteriori indagini, è stata la stessa procura di Ancona a chiedere l’archiviazione. Stefano Mastropietro e Alessandra Verni, i genitori della ragazza, con l’avvocato Massimo Valerio Verni avevano fatto opposizione, mettendo in luce alcuni elementi emersi nel corso dell’inchiesta bis, chiedendo al tribunale di fare luce sui punti oscuri. Ieri, il gip ha archiviato le accuse a carico dei due gambiani, difesi dall’avvocato Federica Nardi, ma ha disposto la trasmissione alla procura dell’opposizione e delle memorie dell’avvocato Verni.

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"Le indagini sono state esaustive e approfondite" scrive il giudice nel motivare l’archiviazione. Gli elementi emersi sarebbero solo congetture, troppo deboli per sostenere un’accusa. Ma su alcuni punti segnalati nell’opposizione e nelle memorie, "autonome denunce di reato o elementi emersi e/o da rivalutare" relativi a persone già indagate o ad altre da identificare, il gip ha inviato gli atti alla procura. E da qui potrebbero partire nuovi accertamenti. "Oseghale non può aver fatto tutto da solo – commenta l’avvocato Marco Verni – e il gip ha accolto in parte i nostri dubbi. Non voglio pregiudicare le indagini che ancora potrebbero esserci, ma non abbiamo fatto opposizione perché non ci rassegniamo: ci sono cose da chiarire. Non possiamo lasciare strade intentate, non solo per Pamela, che nessuno ci restituirà mai, ma perché soggetti pericolosi potrebbero essere ancora in giro e far del male ad altri".