
di Lucia Gentili
Accelera la ricostruzione, e in un anno sono raddoppiati i cantieri per le case dei terremotati. Ma nel quinto triste anniversario della prima di una lunga serie di scosse, registrata la notte del 24 agosto 2016, le Marche contano ancora 21.335 sfollati, di cui 12.712 nel Maceratese (a inizio sisma erano 44.526). Questo in base ai dati forniti dalla Regione, fino a venerdì scorso. In tutta la regione, le persone che percepiscono il contributo di autonoma sistemazione, il Cas, sono 16.428, di cui 9.247 solo nella nostra provincia. Dal 2016 ad oggi, la Regione ha erogato 456.999.247,76 euro per il Cas; il costo attuale è 4.444.591,25 euro.
Tolentino e Camerino restano i Comuni del cratere maceratese in cui vengono versati più contributi: ad esempio nel mese di giugno, il Cas è andato rispettivamente a 2.578 e a 1.365 persone. Dopo lo stop disposto dalla Protezione civile regionale il 30 giugno 2020, termine della sistemazione post-sisma nelle strutture ricettive, dal primo luglio dello scorso anno questa spesa non è più a carico della contabilità emergenziale, con il conseguente blocco della rendicontazione per alberghi e b&b. Fino alla scadenza, la spesa nelle Marche era stata di 94.615.640,57 euro. L’assistenza alberghiera è cessata tramutandosi, per gli aventi diritto, in Cas. Nelle soluzioni abitative in emergenza, le Sae, della provincia invece risiedono 2.892 abitanti tra le 1682 casette sparse sul territorio; la maggiore concentrazione si trova a Camerino, che conta 310 Sae (22,4%), seguita da Visso con 228 Sae (13,5%) e Pieve Torina con 210 (11,3%). Cresce rispetto al passato il numero di coloro che si trovano negli alloggi invenduti (al posto delle Sae): attualmente sono 291, mentre nelle strutture socio-sanitarie restano 70 persone rispetto alle 249 di cinque anni fa. Ad onor del vero, però, va detto che le domande di contributo per la riparazione o la ricostruzione degli immobili danneggiati dal sisma sono cresciute. E pure sul fronte pubblico, tra le ordinanze speciali del commissario straordinario Giovanni Legnini, i piani attuativi e i Psr, qualcosa si sta muovendo. Ieri, nella sede di Rieti (Lazio) della struttura commissariale, è stato illustrato il rapporto sulla aggiornato al mese di giugno. Quasi 40 pagine che delineano il quadro analitico dei 138 Comuni del cratere 2016. "L’accelerazione della ricostruzione comporta anche dei problemi – ha affermato lo stesso Legnini –. Le imprese che lavorano sono tante, 2.659, ma non sufficienti, come il numero dei professionisti che elaborano i progetti. Colgo questa occasione per rivolgere un appello alle imprese e ai professionisti di tutto il Paese: venite a lavorare nel Centro Italia. È un messaggio di fiducia: oggi la governance è ben strutturata e capace di fornire risposte. Se manteniamo questo ritmo, e avremo una capacità attuativa adeguata, questa, pur difficilissima, può diventare una delle ricostruzioni più veloci".
Il post-sisma sconta infatti i rischi dovuti alle dinamiche di mercato indotte anche dalla pandemia. "Il ritmo acquisito tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021 nell’apertura di nuovi cantieri, rischia in primavera di subire un rallentamento a causa dell’aumento dei prezzi dei materiali da costruzione – proseguono dalla struttura commissariale – al quale si è fatto fronte, recentemente, innalzando la misura del contributo". Legnini ha evidenziato come il quadro delle risorse finanziarie sia "senza precedenti". I Comuni maceratesi dove si registrano i maggiori contributi per la ricostruzione privata, in termini di valore assoluto, sono Tolentino (il Comune più grande del cratere), con 233 milioni di euro concessi, San Severino con 113 milioni, Camerino con 102, il capoluogo di provincia con 61 e San Ginesio con 59 milioni autorizzati. Poi Matelica con 43,3 milioni, Pieve Torina con circa 36 e Ussita con 31. La ricostruzione procede molto velocemente a Esanatoglia e a Fiastra, con oltre l’80% delle domande di danno lieve presentate; nei paesi che hanno avviato i Piani Attuativi, come Castelsantangelo sul Nera la ricostruzione è appena avviata, ma grazie all’adozione di questi strumenti si sta profilando un processo di qualità.
Tra i Comuni invece dove si procede più a rilento, sempre in base al report commissariale, ci sono Ussita, Muccia, Bolognola, Visso (tutti e cinque nell’elenco di quelli più danneggiati), Gualdo e Treia. Le ordinanze speciali fino ad ora approvate sono in totale 25. La prima su tutte è stata quella per l’università di Camerino, seguita dal documento sul centro storico, poi Valfornace, le scuole di San Ginesio, Castelsantangelo, Ussita, Pieve Torina, dissesti idrogeologici nell’alta Valle del Nera, università e prefettura di Macerata, Visso e frazioni.