ANTONIO TUBALDI
Cronaca

Recanati Insieme non dimentica Giulio Regeni

In piazza il gruppo ha esposto lo striscione, tornando a chiedere la verità sul caso.

L’ex sindaco Antonio Bravi e il gruppo Recanati Insieme in piazza Leopardi nell’anniversario del rapimento del ricercatore italiano in Egitto

L’ex sindaco Antonio Bravi e il gruppo Recanati Insieme in piazza Leopardi nell’anniversario del rapimento del ricercatore italiano in Egitto

Non passa sotto silenzio in città l’anniversario del rapimento di Giulio Regeni, il giovane ricercatore italiano rapito e ucciso in Egitto nel 2016. Il gruppo consiliare "Recanati Insieme", guidato dal consigliere comunale ed ex sindaco Antonio Bravi, ieri mattina si è ritrovato in piazza Leopardi dove è stato esposto lo striscione che chiede verità su chi e perché sia stato ucciso Regeni.

L’occasione per il gruppo consiliare di minoranza è anche quella di ricordare quanto accaduto proprio a quello striscione che "l’amministrazione comunale, nel febbraio 2020, su iniziativa del gruppo Recanati Insieme aveva deliberato di affiggere in fondo a via I Luglio", oggi via della Pace. "Lo striscione, silenziosamente rimosso dall’attuale amministrazione comunale, è stato finalmente restituito ai legittimi proprietari e abbiamo ritenuto opportuno – spiega il gruppo consiliare – incontrarci e mostrare lo striscione che richiede, simbolicamente, giustizia, verità e rispetto dei diritti umani. Un messaggio che, a quanto pare, l’amministrazione comunale non vuole condividere".

Come si ricorderà, il consiglio comunale a maggioranza nel dicembre scorso ha bocciato la mozione proposta da "Recanati Insieme" e dal Partito democratico per l’affissione immediata del simbolo giallo di Amnesty International rimosso a ottobre, nell’ambito di una campagna di pulizia delle mura, in quanto danneggiato e non più sicuro.