PAOLA PAGNANELLI
Cronaca

"Servono controlli nei cantieri del sisma"

"Irregolarità nei lavori per lo studentato di Unicam". La Cgil è parte civile nei due processi, imputata anche la falsa avvocatessa

di Paola Pagnanelli

Mentre è in corso uno dei due processi sui lavori per lo studentato Unicam, a Camerino, la Cgil torna a lanciare l’allarme sui cantieri del cratere: "Non sappiamo più come dirlo, ma servono il badge di cantiere, il protocollo della prefettura e la piattaforma della struttura commissariale per capire chi sta lavorando. Ci sono 27 miliardi di soldi pubblici, bisogna sapere a chi vanno e come sono spesi". La settimana scorsa, si è tenuta un’udienza del processo a Patrizia Petracci, di Mogliano, della ditta Pa.Ma., e a Elisabetta Piccinno, l’ex avvocatessa delle false aste in tribunale, legale rappresentante della El.Gi.: le due imprese, in subappalto, avrebbero impiegato due lavoratori clandestini, già espulsi, nel cantiere dello studentato in via D’Accorso. "Quell’opera era stata donata dalla Provincia di Trento, a cui si aggiunsero la Provincia di Bolzano e il land austriaco del Tirolo – ha ricordato ieri il segretario della Cgil, Daniel Taddei –. Si trattava di venti moduli abitativi per 457 posti letto. Due ditte si aggiudicarono i lavori, la Ille Prefabbricati e la Dallapè Costruzioni di Trento. I lavori andarono poi in subappalto alla El.Gi., ma in cantiere c’erano anche soggetti riconducibili a un’altra ditta". Legale rappresentante della El.Gi. È Elisabetta Piccinno, che ha patteggiato quattro anni e otto mesi per truffa: altro che "white list". A settembre del 2018 i carabinieri del Nil, dopo un blitz, sequestrarono due lotti per le irregolarità emerse. "C’erano le sentinelle fuori – hanno proseguito Taddei e il segretario della Fillea, Matteo Ferretti –, lavoratori con documenti falsi. Gli operai erano alloggiati in un casolare a Montecosaro inagibile, puntellato, senza acqua né elettricità, per mangiare cacciavano i fagiani. Non ricevevano la paga dovuta. E le lavorazioni erano scadenti. Il catalogo del peggio che si può trovare in un cantiere. Unicam era vittima di questa vicenda: una buona azione di solidarietà aveva finito per avvantaggiare le irregolarità. Dopo il dissequestro, le ditte appaltatrici hanno fatto a regola d’arte e pagato il dovuto ai lavoratori. Uno di loro ha riavuto la sua vita: lavora, paga l’affitto e abita qui con la sua famiglia, una soddisfazione enorme per noi". L’avvocato Giuseppe Bommarito, che si è costituito parte civile nel processo per la Cgil, ha stigmatizzato l’illegalità diffusa collegata all’urgenza di completare i lavori "e sottovalutata, non prevenuta. E qui si parla di una grande opera pubblica, figuriamoci nella cantieristica privata". Da quel cantiere è nato anche un altro processo, a Giancarlo Iorio Gnisci, anche lui coinvolto nei lavori. "Di 13mila cantieri avviati, 6mila sono stati consegnati; 5.200 stanno per partire, di cui 3mila nelle Marche – ha proseguito Massimo De Luca della Fillea –. Ci si occupa delle regole da semplificare, del prezziario, della retribuzione per i professionisti, dei pagamenti per le ditte. Ma sono stati spesi 4 miliardi, 6 stanno per essere stanziati, in tutto saranno spesi 27 miliardi di soldi pubblici: ci vogliamo chiedere come? Dopo cinque anni, la prefettura di Macerata non ha il protocollo per i lavori, il commissario non ha realizzato la piattaforma con tutti i dati sui cantieri, non ci sono campi base per gli operai, né il badge di cantiere".