
Il cantiere del ponte sul Chienti
Civitanova ancora scollegata dalla Ciclovia Adriatica, ma la giunta approva intanto il documento di indirizzo per progettare un nuovo sottopasso ciclopedonale, che consenta di attraversare la ferrovia adriatica collegando la statale 16 con il circuito ciclabile del lungomare nord. Il progetto è inserito nell’ambito dell’attuazione della Ciclovia turistica adriatica, che va dal Veneto alla Puglia, parte da Chioggia e arriva fino al Gargano, e che a Civitanova per il momento vede il tappo del ponte ciclabile sul fiume Chienti. Il passaggio infatti non è stato ancora realizzato nonostante un anno fa, alla apertura del cantiere avvenuta nel giugno del 2024 da parte della Regione Marche, amministratori di Civitanova e Porto Sant’Elpidio insieme a politici regionali abbiano indicato nel prossimo luglio la scadenza per la consegna della struttura. Che, invece, è ancora tutta da realizzare. Appare chiaro che la data del contratto per la chiusura dei lavori non verrà rispettata e in Regione sperano di poter ultimare l’opera entro la fine del 2025.
Sul fronte comunale l’attenzione della giunta è puntata sul lato nord della ciclovia, che sul territorio di Civitanova prevede un altro ponte, quello sul torrente Caronte che pure non è stato ancora costruito, e prevede un sottopasso dal costo di tre milioni e mezzo di euro, somma coperta dai contributi di cui dispone la Regione per portare a termine l’infrastruttura pensata per l’industria del turismo. Il sottopasso dovrà consentire di bypassare i binari della tratta ferroviaria adriatica, e dovrebbe essere realizzato all’altezza dell’area dell’ex liceo scientifico, dove oggi sorge il supermercato Sì con Te. Il tunnel permetterà ai ciclisti e ai pedoni di sbucare sul lato mare e procedere in direzione sud, fino ad arrivare agli argini del Caronte. Qui, per connettersi al lungomare nord, bisognerà realizzare quel ponte di cui, nel maggio del 2024, la giunta di Civitanova ha approvato il progetto esecutivo per consentire alla città di accedere ai fondi messi in palio attraverso un bando promosso dal ministero per le infrastrutture. Un anno e mezzo fa il costo preventivato era di 800mila euro.
Lorena Cellini