Macerata, 4 febbraio 2018 - “Questo è il momento della responsabilità, lo Stato ha reagito prontamente come hanno detto il premier Gentiloni e il ministro Minniti. Noi gestiamo i problemi, non speculiamo sui fatti, soprattutto se tragici”. Si appella alla responsabilità, come fatto ieri dal ministro dell'Interno Marco Minniti (che però è stato contesto al suo arrivo, guarda il video), anche il ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina, arrivato questa mattina a Macerata per essere vicino alla comunità colpita dopo i tragici fatti di sabato mattina che hanno portato all'arresto di Luca Traini.
Dopo un incontro privato con il sindaco Romano Carancini, Martina è andato a portare la vicinanza di tutto il Pd ai militanti locali nella sede di via Spalato, anche questa raggiunta da alcuni proiettili sparati da Traini. Ad attenderlo c'erano i deputanti Irene Manzi, Piergiorgio Carrescia, i senatori Francesco Verducci e Mario Morgoni, l'ex rettore dell'Università di Camerino Flavio Corradini, l'assessore regionale Angelo Sciapichetti, gli assessori comunali Narciso Ricotta, Mario Iesari, Alferio Canesin, il segretario provinciale Francesco Vitali, il capogruppo in Consiglio Maurizio Del Gobbo e diversi consiglieri comunali. “Siamo qui davanti alla nostra sede colpita dalla violenza di ieri – ha aggiunto Martina – per portare la vicinanza alla comunità di Macerata e a tutto il Pd. Servono serietà e responsabilità e il Pd è la forza che li garantisce”.
Pochi minuti dopo l'arrivo del ministro un piccolo gruppo di militanti di Forza Nuova ha provato ad avvicinarsi a Martina per chiedere un incontro, ma è stato immediatamente allontanato dalla polizia. “Eravamo venuti per ascoltare, sentire cosa dice e come vuol giustificare tutto quello che è successo e per vedere se nel Pd sono aperti ad ascoltare anche chi non è d'accordo con loro, ma non ci fanno avvicinare”, ha detto Desideria Raggi, responsabile nazionale dell'associazione Evita Peron (una costola di Forza Nuova composta donne e che si rivolge alle donne).