REDAZIONE MACERATA

Squadroni solleva il caso Renzi: "Una cappa di silenzio che offende"

Caso Renzi, le denunce dell’imprenditore svizzero, le multe dell’Autorità anticorruzione: "C’è una cappa di silenzio che offende e indigna". Silvia...

Silvia Squadroni ha chiesto al sindaco di prendere posizione

Silvia Squadroni ha chiesto al sindaco di prendere posizione

Caso Renzi, le denunce dell’imprenditore svizzero, le multe dell’Autorità anticorruzione: "C’è una cappa di silenzio che offende e indigna". Silvia Squadroni (Siamo Civitanova) affronta una vicenda di cui chi amministra la città preferisce non discutere.

"I civitanovesi – premette – non si capacitano del perché il consigliere comunale Nicolò Renzi non si dimetta e soprattutto del perché il sindaco Ciarapica non provi imbarazzo rispetto alle condotte di questo consigliere, immancabilmente accanto al primo cittadino, quasi a dimostrare a qualcuno il suo legame strettissimo con Ciarapica". Il riferimento non è solo alla sanzione dell’Anac, ma alla denuncia presentata nei confronti di Renzi da un imprenditore che lo accusa di truffa in merito a operazioni immobiliari. Rilievi da dimostrare, ma l’esponente della minoranza incalza: "Sorvolo sulle inchieste, poiché o si è garantisti sempre o non lo si è mai, e mi addentro in tema di etica della politica. Come molti, ho avuto a disposizione i carteggi offerti dall’imprenditore e dalla lettura esce un quadro della classe politica civitanovese devastante".

In questo, il comportamento del sindaco per Squadroni "non si comprende. Non prova né mostra imbarazzo verso una vicenda che imbarazzante lo è, per la genesi del rapporto, la trasversalità delle relazioni costruite nel tempo, gli obiettivi prefissati da chi siede in consiglio rispetto alla destinazione di immobili e aree pubbliche o di interesse pubblico". Definisce la sanzione dell’Anac – mille euro per non avere, Renzi, depositato in Comune le dichiarazioni dei redditi – "un granellino di sabbia rispetto a condotte che in punto di etica imporrebbero le dimissioni" e invece "in piena bufera riesce a piazzare la compagna in un consiglio di amministrazione di nomina politica, la Civita.s".

Quindi, rivolta a Ciarapica: "Dia risposte, con l’invito a evitare di replicare con la solita frase “fintanto che non si muove la magistratura io non faccio niente“ perché si discute di altro rispetto al codice penale: di etica, correttezza, lealtà, dignità e trasparenza di una amministrazione pubblica".