
Sergio Tombesi, non vedente di 68 anni, costretto a fare lo slalom tra le auto in centro in storico (foto Calavita)
Traffico per le vie del centro storico, parcheggi improvvisati e carenza di negozi alimentari: questi i maggiori impedimenti nella vita in città di una persona non vedente. A parlarne è Sergio Tombesi, maceratese di 68 anni e residente in pieno centro. "Fino al 2002 vedevo ancora e lavoravo, poi ho dovuto smettere perché la mia vista è peggiorata fino alla cecità – racconta –. Adesso, nonostante conosca molto bene Macerata, non riesco più a fare nulla da solo. Le barriere architettoniche ci sono, ma si tratta principalmente di scale che si riescono ad aggirare. Ciò che rende improponibile passeggiare per le strade è invece il traffico di auto e furgoni che sfrecciano per il centro".
Accanto al traffico cittadino, anche parcheggi improvvisati che bloccano il passaggio. Continua Tombesi: "Per un non vedente, le auto parcheggiate dove non dovrebbero sono un altro grande problema. Io abito in via Santa Maria della Porta e la mattina mi piace andare al bar per un caffè, cosa che riesco a fare aiutandomi con il bastone. Ma da solo riesco ad arrivare solo al bar Mercurio o a Romcaffè, non a spostarmi oltre. Arrivare fino ai Cancelli, ad esempio, è impensabile per la serie di impedimenti tra parcheggi e impalcature".
Ulteriore mancanza riguarda poi i servizi primari, quali alimentari e panetterie, assenti nelle vicinanze di piazza della Libertà. "Il supermercato più vicino si trova in via Garibaldi. In pieno centro sono rimasti solo negozi di abbigliamento o simili, cosa impensabile per una città come la nostra – sottolinea il maceratese –. Per un non vedente anche questo è parecchio proibitivo, perché non consente uno spostamento autonomo ma richiede sempre la presenza di qualche amico ad aiutare. Importante è la disponibilità dell’Unione ciechi, che ci affitta auto e permette la presenza di un accompagnatore per andare a fare la spesa".
Ma non finisce qui. "Ulteriore difficoltà subentra quando qualcuno mi riaccompagna a casa e ha necessità di parcheggiare dentro le mura. Finché ci sono io in auto con il mio tesserino, l’accompagnatore può parcheggiare nei posti riservati alle persone disabili; la macchina, però, resta sprovvista di contrassegno nei momenti in cui vengo effettivamente riportato a casa a piedi dal parcheggio. È capitato che miei amici prendessero una multa proprio in questi pochi minuti. Sarebbe opportuno trovare una soluzione alternativa, come un tesserino magnetico di riconoscimento da poter utilizzare indipendentemente dall’auto che mi riaccompagna, ed evitare così multe salate a chi vuole solo aiutarmi. I problemi per un non vedente a Macerata ci sono, e sarebbe bello ridimensionarli per permettere una vita migliore per tutti. Purtroppo però non sono più così ottimista. Nonostante tutto, continuo a vivere in centro storico perché so che in periferia la situazione sarebbe ancora peggiore".