Terremoto, ennesimo pasticcio, sfollati costretti al trasloco

Il caso del Natural Village a Porto Potenza: la Protezione civile smentisce l’assessore regionale Pieroni

Il trasloco dall’Holiday di Porto Sant’Elpidio (foto d’archivio)

Il trasloco dall’Holiday di Porto Sant’Elpidio (foto d’archivio)

Macerata, 21 maggio 2017 - Non possono restare al Natural Village, a Porto Potenza, gli sfollati dell’entroterra ospiti della struttura dal sisma di ottobre. Entro 10 giorni dovranno fare i bagagli verso altri camping. Questo è quanto riferisce David Piccinini, capo della Protezione civile regionale, al termine dell’incontro con i terremotati l’altroieri, una visita durata quattro ore in cui non sono mancate tensioni e toni accesi. Da una parte, l’assessore regionale al turismo Moreno Pieroni ribadisce la ferma posizione della Regione secondo cui i 240 sfollati devono restare dove sono: «Nessuno deve spostarsi con la forza».

Dall’altra però la proprietà della struttura insiste sul rispetto del termine dell’accoglienza ai terremotati, che scade il 31 maggio: gli ospiti devono traslocare in altre strutture ricettive per far posto ai turisti estivi. «Ci dicono che possiamo restare se dal primo giugno paghiamo la quota a tariffazione estiva come clienti qualsiasi». Terzo attore, appunto la Protezione civile regionale, che dal canto suo spiega che non c’è altra soluzione che quella del trasferimento degli sfollati negli altri alberghi e camping (individuati dalla Regione) che hanno dato la disponibilità a tenerli anche fino al 31 dicembre.

«Dialogando con i proprietari del Natural – sottolinea Piccinini –, siamo riusciti a ottenere una proroga fino al termine della scuola, dato che molti hanno figli che vanno a scuola sulla costa. Potranno restare quindi fino al 10 giugno circa solo quelle famiglie, una quindicina, che hanno figli in età scolare, dall’infanzia alle superiori. Tutti gli altri si devono spostare. Da lunedì (domani, ndr) allestiremo al Natural un tavolo per lo smistamento, come già in passato al camping Holiday di Porto Sant’Elpidio. In questo modo si cerca di gestire una situazione complessa, dato che il quadro cambia di giorno in giorno. Nella provincia maceratese abbiamo trovato 413 posti disponibili alternativi più altri 115 in appartamenti. Dovranno spostarsi, nella maggior parte dei casi, di pochi chilometri. Queste persone ce la faranno, non sono abituate a piangersi addosso».

Tra rassicurazioni e incertezze, è quindi un’incognita il futuro degli ospiti a partire dal primo giugno. Una impasse da cui sembra difficile uscire. Tanto più considerando la forte presa di posizione non solo degli sfollati (molti non intendono spostarsi, e il timore è per un ulteriore disagio psicosociale soprattutto delle categorie fragili come gli anziani), ma anche del senatore Mario Morgoni (Pd), che sta portando avanti questa battaglia al loro fianco: «Che una struttura come quella – incalza – che tra l’altro è nata grazie a me quando ero sindaco, e che conta 1.200 posti, non riesca a tenere 100 persone per l’estate è qualcosa di vergognoso. Come da Costituzione, l’impresa ha anche una responsabilità sociale. La Regione da parte sua dovrebbe farsi carico di tutto questo, restare ferma sul fatto che non devono spostarsi e dire che eventualmente se la prendano con la Regione stessa, se i proprietari volessero far causa».