LUCIA GENTILI
Cronaca

"Vendo i trattori. E ai clienti dimostro che me ne intendo"

Jenny Papetta, 27 anni, e l’amore per la campagna

Jenny Papetta, 27 anni, e l’amore per la campagna

Jenny Papetta, 27 anni, e l’amore per la campagna

A 27 anni vende trattori, li consegna e li mette in campo. È la prima venditrice in Italia di un marchio di mezzi agricoli. Jenny Papetta (nella foto) lavora come dipendente da Violini srl, a Recanati, città in cui vive. È riuscita a vincere la diffidenza iniziale dei clienti, data dal fatto di essere donna e per di più giovane, facendo capire loro che conosce bene il settore. E adesso la chiamano anche per consigli extra. Qualche battuta ironica è rimasta, ma "fa parte del gioco", e ci ride su. "Questo lavoro mi sta dando tante soddisfazioni", dichiara Papetta.

Non a caso è stata la prima ad aver concluso il programma vendite di alcuni articoli e ha vinto un viaggio premio a Budapest, in Ungheria. È partita mercoledì e tornerà oggi pomeriggio.

Come è approdata all’agricoltura?

"Vivo in campagna e fin da piccola sono appassionata di agricoltura, anche grazie ai miei genitori Mauro e Antonietta. Mamma ha sempre portato piccoli mezzi, io e mia sorella maggiore, Michela, abbiamo continuato su questa strada ma su mezzi più grandi. La nostra famiglia ha un’azienda agricola. Nostra sorella Martina, di 19 anni, invece è l’opposto. Non è appassionata alla campagna né tantomeno ai mezzi agricoli. Sta finendo le superiori, poi andrà all’università; nel periodo estivo lavora in un bar. Io ho studiato all’Alberghiero di Loreto e ho lavorato anche in ristoranti rinomati, ma col Covid sono passata all’agricoltura".

E poi cosa è successo?

"Sono stata per tre anni in un’azienda per conto terzi guidando trattori e mietitrebbie. E sono arrivata da Violini, alla vendita. Ciò che mi ha allontanato dal mondo della ristorazione è stata anche la scoperta di un tumore; in quel periodo si trattava di un lavoro troppo impegnativo così inizialmente ho optato per un’occupazione all’aria aperta, in tranquillità, immersa nella natura. Un po’ questo mi manca perché oggi invece sono sempre reperibile e sto tutto il giorno al telefono con i clienti".

Come ha superato lo scetticismo di chi la vedeva sul trattore?

"All’inizio i clienti erano diffidenti, questo ambito è prettamente maschile. Ma quando hanno cominciato a capire che venivo dal loro mondo e me ne intendevo, hanno avuto fiducia. In azienda ci sono altre tre donne, ma lavorano come amministrative".

Qual è il suo sogno?

"Per il momento mi piacerebbe continuare a fare quello che faccio. Per il futuro si vedrà. Il mio sogno nel cassetto sarebbe quello di aprire un agriturismo".