GIORGIO COSTA
Meteo

Il caldo continuerà a ottobre e torna la siccità

L’esperto Randi: “Temperature più alte della media di 10 gradi”. In Romagna si aspetta la pioggia: adesso siamo a secco

L’estate non vuole lasciare spazio all’autunno

L’estate non vuole lasciare spazio all’autunno

Ravenna, 9 ottobre 2023 – Ieri in Romagna si sono sfiorati i 30 gradi: l’8 di ottobre più caldo di sempre che metterà a rischio di tenuta il record proprio di 30 gradi registrato nel 2011. E non è una giornata isolata perché il caldo record sta durando da tutto il mese di settembre, che ha fatto registrare una temperatura media di 2,7 gradi oltre la media del periodo. "Che sia un caldo anomalo non ci sono dubbi – spiega Pierluigi Randi, presidente di Ampro, l’associazione meteorologi professionisti – e la colpa è della forza dell’alta pressione africana che sta mantenendo le perturbazioni tra Regno Unito e Scandinavia. Anche l’Europa Centrale fa registrare valori termici decisamente superiori alle medie e a settembre abbiamo archiviato il secondo mese più caldo dal 1950, a diretto contatto con i valori fatti registrare nel 1987".

Questo, però, a riprova del fatto che fluttuazioni di temperature ci sono sempre state, anche in epoca di apparente minore riscaldamento. "Sì – spiega Randi – però un tempo le ondate di calore duravano qualche giorno, ora assistiamo a una tenuta dell’alta pressione che dura settimane se non mesi e che porta con sé non solo caldo ma anche scarsità di piogge".

Se guardiamo a settembre, infatti, vediamo come sia piovuto il 65% in meno della media con una situazione che vede piogge concentrate in alcuni periodi alternati a lunghi periodi di siccità. Per dire, in Romagna a maggio è piovuto il 400% in più della media ma ora siamo a secco e nel Ravennate in tutto settembre sono caduti si e no 20 millimetri di acqua, "Pare strano a dirsi ma siamo in un periodo di siccità anche perché a settembre dovrebbero iniziare le piogge autunnali e qui – spiega Randi – non se ne vede traccia". Per ora il meteo di ottobre segna bel tempo almeno fino alla metà del mese quando qualcosa potrebbe cambiare e le temperature diminuire, almeno per l’impatto dell’aumento delle ore notturne. Attualmente siamo a temperature più alte del normale fino a 10 gradi.

"Una serie di fenomeni che danneggiano anche il mondo delle piante che per andare in fermo vegetativo hanno bisogno di temperature basse e di meno ore di luce; sulla luce ci siamo, anche perché non possiamo cambiarla, ma sulle temperature no", spiega Randi.

"Le piante e noi stiamo vivendo un prolungamento di oltre un mese dell’estate. Per non dire dei rischi da shock termico in caso di freddi improvvisi".

Viste queste premesse, guardare all’inverno sembra fuori tempo, anche se prima o poi arriverà. "Si, arriverà, per forza di cose, ma – spiega Randi – stiamo assistendo da anni a temperature medie sempre più miti anche se possono esserci irruzioni fredde temporanee e ampie nevicate. Resta il fatto che siamo di fronte ad una tendenza all’aumento delle temperature e a ingressioni sempre più frequenti di aria calda dal continente africano. Un riscaldamento globale che tende ad amplificare gli eventi estremi".