Bologna, 26 marzo 2019 – Forti raffiche di vento, pioggia, alberi abbattuti, rami spezzati, tetti scoperchiati, edifici danneggiati, bidoni dei rifiuti e cartelli stradali che volano in strada. E' stata una nottata terribile quella che hanno dovuto affrontare molte zone dell'Emilia Romagna, dopo l'ondata di maltempo che ha colpito la regione. Per i vigili del fuoco tantissime chiamate e un super lavoro anche nella mattinata di oggi. Inoltre, in diverse aree, collinari e di montagna, la violenta perturbazione ha portato anche la neve.
Il maltempo della scorsa notte è stato, tuttavia, "un episodio isolato, breve e praticamente già concluso", spiega Alessandro Donati di Arpae. "C'è stato un ingresso di aria fredda dal Nord Europa - dice Donati - che è transitato in fretta, provocando forte vento e alcune precipitazioni. Questi sbalzi di clima sono tipici della primavera. Non ci aspettiamo altra neve. Anzi, quella già caduta, da domani, probabilmente, inizierà a sciogliersi. Dalle prossime ore avverrà, infatti, un graduale miglioramento delle condizioni atmosferiche e anche un innalzamento delle temperature, come già era successo la scorsa settimana. Nel week-end, si potranno ritoccare valori intorno ai 20-22 gradi. Chiuderemo marzo ancora senza la presenza di precipitazioni significative, così come era successo a febbraio. Questa è l'unica anomalia".
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Ravenna Il vento ha causato i danni più ingenti nel Ravennate, in particolare a Cervia, dove il molo e le strade limitrofe sono andate completamente allagate (FOTO) e quindi chiuse al traffico, un ristorante (il Kalumet) è stato sgomberato e una via chiusa per la caduta di parte del tetto di un palazzo. A Ravenna, poi, sono in corso i lavori di ripristino della alimentazione elettrica della scuola d'infanzia Gugù (FOTO), danneggiata a causa della caduta di un albero, abbattutosi sul tetto di una casa vicina. La stessa via è stata chiusa al traffico. Danneggiato anche il canile. Inoltre, sempre tra Cervia e Milano Marittima sono crollate una ventina di piante in strada, senza però, fortunatamente, danni alle persone.
Rimini In città, danni nel villaggio della Rimini marathon, allestito all'arco Augusto, dove si è scoperchiata buona parte della struttura. Il maltempo non ha risparmiato neppure Riccione dove un albero ha centrato un'auto parcheggiata, mentre l'insegna del Grand Hotel è stata danneggiata e ora risulta in bilico. Per questo deve essere rimossa per ragioni di sicurezza.
Cesena Il luogo più colpito è la spiaggia di Cesenatico, dove la Bora ha soffiato dal Nord Est per ore. Il mare ha sommerso i moli e le spiagge, mentre le dune hanno salvato il centro abitato, anche se in alcuni punti critici sono state demolite (FOTO). “In una notte, abbiamo perso circa 15mila metri cubi di sabbia – ha detto allarmato Simone Battistoni, presidente della Cooperativa stabilimenti balneari di Cesenatico -; l'erosione si è accentuata e alla prossima mareggiata rischiamo di finire sott'acqua”. Sempre a Cesenatico le porte vinciate hanno salvato il centro storico e l'area del porto canale dalle intemperie.
Ferrara Oltre al solito forte vento che ha provocato lo sradicamento di molti alberi (FOTO), caduti per strada, a Pontelagoscuro, Goro e nel Copparese, in città le raffiche hanno danneggiato la distesa di diversi locali. Inoltre, è caduto un semaforo a Porotto e un palo Telecom è stato piegato a San Martino.
Imola Qui si è verificata una strage di alberi, nello specifico, due arbusti secolari: un tiglio sulla via Emilia e un altro colosso spezzatosi e caduto in un parco cittadino (FOTO).
Neve La perturbazione di ieri sera ha portato con sé anche la neve: dall'Appennino Modenese (all'altezza di Pavullo nel Frignano), fino a quello Romagnolo, a partire da un'altezza di 600-700 metri. In particolare nella zona del Forlivese (dove il vento ha provocato disagi, ma non in maniera così grave come nelle altre città della Romagna), il manto bianco si è adagiato in collina e in montagna, nella vallata del Bidente da Civitella in su, con 15 centimetri di neve nella zona della Campigna e in quella di Spinello; 20 centimetri invece nell'alta valle del Montone.