Tromba d'aria: come si forma e perché non si può prevedere

A Carpi la furia del vento in pochi secondi ha distrutto un hangar e 7 velivoli in un piccolo aeroporto. Donati (Arpae): "Episodio localizzato e veloce, difficile individuarne le cause"

Tromba d'aria a Carpi

Tromba d'aria a Carpi

Bologna, 20 settembre 2021 - È diventato immediatamente virale il video girato domenica pomeriggio all'interno dell'Aeroclub di Carpi, mentre impazzava la tromba d'aria che, in una manciata di minuti, ha distrutto il piccolo aeroporto di Carpi-Budrione, nel Modenese. Oltre a un hangar, sono stati devastati dalla furia del vento sette velivoli ultraleggeri. Come si generano le trombe d'aria e perché non è possibile prevederle neppure avvalendosi di modelli matematici all’avanguardia? Lo abbiamo chiesto all’esperto meteo di Arpae (Agenzia regionale per la prevenzione, l’energia e l’ambiente) Alessandro Donati.

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Tromba d'aria a Carpi
Tromba d'aria a Carpi

Donati, cosa ha favorito lo sviluppo della tromba d’aria di domenica scorsa?

"Non è semplice individuarne con esattezza le cause. La ragione principale sta nella notevole differenza di temperatura tra la massa d’aria calda - che da tempo stazionava sulla pianura padana - e le correnti decisamente più fresche e umide in discesa da Nord. Ma potrebbero aver contribuito anche altri fattori, estremamente localizzati". Per esempio?

"Carpi non è così distante dalla valle del fiume Panaro, frequente teatro di ‘scontri’ tra venti provenienti da direzioni diverse: basti ricordare la tromba d’aria - di intensità paragonabile a quella abbattutasi su Carpi - che interessò Castelfranco Emilia nel 2013. In queste valli è più probabile che le correnti nate sull’Appennino incontrino quelle che soffiano da est, ovvero dal mare. Anche la presenza del vicino monte Cimone potrebbe influire sull’intensità dei venti".

Il tornado mentre si avvicina inesorabilmente
Il tornado mentre si avvicina inesorabilmente
Fenomeni talmente localizzati, dunque, da rendere impossibile emanare un’allerta meteo?

"Esattamente. Le trombe d’aria, così come le grandinate, sono episodi localizzati e veloci, assai difficili da prevedere con i modelli matematici e gli strumenti in nostro possesso. Il progressivo avvicinamento di una massa d’aria di temperatura differente può lasciar presagire l’instaurarsi di fenomeni intensi, ma è impossibile stabilirne in anticipo la natura e l’intensità". Con l’equinozio d’autunno alle porte, possiamo già tracciare un bilancio della stagione appena trascorsa? Che estate è stata dal punto di vista meteorologico?

"Sicuramente molto calda e caratterizzata da siccità e precipitazioni assai scarse. Ma è presto per tracciare un bilancio: per avere un quadro chiaro della media climatologica estiva nella nostra regione bisognerà aspettare le statistiche sull’andamento di settembre". Viste le perturbazioni degli ultimi giorni, dobbiamo aspettarci che l’equinozio metta la parola fine all’estate?

"No, anzi: da mercoledì in poi il tempo tornerà a essere stabile, con cieli sereni e temperature piacevoli. Solo all’inizio della prossima settimana ci sarà, probabilmente, una svolta più decisa verso l’autunno, ma occorre attendere ancora qualche giorno prima di formulare una previsione attendibile".  I danni della tromba d'aria a Carpi: allarme eternit

Hangar distrutto dalla tromba d'aria
Hangar distrutto dalla tromba d'aria