
Addio a Giacobazzi, padre di Mirage
Se ne va un grande imprenditore, uno dei ‘quattro moschettieri’ che, nel 1972, avevano messo insieme le proprie forze per lanciare la ceramica Mirage, oggi importantissima realtà industriale. Tutta Pavullo è in lutto per la scomparsa di Graziano Giacobazzi, che si è spento – all’età di 82 anni – giovedì mattina in ospedale. Ieri pomeriggio gli è stato dato l’ultimo saluto nella chiesa di San Bartolomeo, gremita, con il coro Raimondo Montecuccoli (di cui faceva parte) a cantare.
Nato a Zocca, Giacobazzi aveva vissuto per tantissimo tempo a Pavullo frequentando il liceo ‘Sorbelli’, prima di iniziare l’esperienza alla scuola per interpreti di Firenze con l’obiettivo di imparare le lingue. Il suo più grande desiderio, fin da giovanissimo, fu quello di viaggiare all’estero; così partì prima per l’Inghilterra, dove imparò l’inglese lavorando in una pensione, e poi per Stoccarda, trovando occupazione in una fabbrica di pneumatici. Tornato in Italia, lavorò un paio d’anni nel settore ceramico come commerciale. Ma è nel 1972 che, insieme ai soci Chiodi, Montecchi, Vacondio e al collaboratore Lancellotti, fondò la Mirage SpA. I quattro furono dei veri visionari del settore ceramico: furono infatti tra i primi a produrre grès porcellanato e grandi lastre, oggi prodotti leader del mercato. Nel 2004, l’anno della vendita al gruppo Atlas Concorde, Mirage aveva raggiunto il traguardo dei 70 milioni di fatturato e 400 dipendenti, con clienti in 110 paesi del mondo. Non solo. Le piastrelle firmate Mirage vennero utilizzate per costruire la sede della Bmw di Monaco e lo stadio ‘Delle Alpi’ di Torino. Insomma, un’impresa esempio nel settore industriale di riferimento.
Commovente il ricordo affidato ai social dal figlio Andrea "Ciao papà, ci mancherai tantissimo – sottolinea Andrea –. Sei stato cittadino del mondo fin dai primi anni della tua vita, camminando per Pavullo, Dubai, gli Stati Uniti o l’Australia con la medesima disinvoltura, calandoti nella cultura, nella mentalità e nelle usanze dei paesi che frequentavi, insegnandoci, con l’esempio, la totale apertura mentale, l’accettazione delle differenze, l’onestà, l’impegno e la dedizione al lavoro, e soprattutto la coerenza. Ricorderemo per sempre la tua dialettica brillante, la lucida arguzia e generosità d’animo".
Riccardo Pugliese