REDAZIONE MODENA

Addio a Giulio Santagata. L’ultima provocazione: "Pd, missione esaurita"

Originario di Zocca, è morto a 74 anni l’ex parlamentare e ministro amico di Prodi. Muzzarelli: "Ha sempre creduto alla possibilità di un futuro più giusto".

Addio a Giulio Santagata. L’ultima provocazione: "Pd, missione esaurita"

Era appena uscito il suo libro ’L’ira dei riformisti’. Dopo la sconfitta alle ultime politiche, nel settembre del 2022, manifestò in effetti tutta la sua rabbia. E fu tra i più drastici: "Credo che il Partito democratico – disse al Carlino – abbia esaurito la sua ragion d’essere". È morto a 74 anni Giulio Santagata, ex parlamentare, ministro e tra i fondatori dell’Ulivo, amico di Romano Prodi. Economista, nativo di Zocca, nel 2001 venne eletto la prima volta alla Camera con La Margherita. Nel 2006 aderì al gruppo dell’Ulivo. Nel febbraio 2005 fondò e diresse a Bologna la Fabbrica del Programma, per L’Unione. Nel secondo esecutivo del Governo Prodi, fu ministro per l’attuazione del programma, fino al 2008. Di recente aveva avuto problemi di salute e negli ultimi giorni le sue condizioni si sono aggravate. Era componente designato dalle Province di Modena e Reggio per il Consiglio di amministrazione della società Autobrennero. "Negli ultimi anni – era il succo della sua riflessione in questa fase – il centrosinistra si è schiacciato sui diritti individuali perché non siamo riusciti a essere interpreti delle istanze sociali".

Cordoglio dalla Cisl Emilia centrale: "Lo ricordiamo come un uomo cordiale, un politico e ministro stimato per correttezza e capacità. Santagata col suo lavoro ha testimoniato l’importanza di una classe dirigente connessa coi bisogni reali del Paese". Per il sindaco di Modena Muzzarelli, amico di Santagata, "non hai smesso di credere alla possibilità di un futuro più giusto. Un economista attento al territorio e ai suoi valori, un politico autenticamente riformista che è stato tra i protagonisti dell’Ulivo e delle migliori esperienze del centrosinistra degli ultimi 25 anni". Nel suo libro era alla ricerca di "soluzioni democratiche e progressiste per il nostro Paese ai problemi dovuti alla crescente disuguaglianza sociale e alla sottovalutazione di tante questioni, a partire da quelle ambientali (con i costi della transizione ecologica che non devono essere fatti pagare ai più fragili)". Mentre per il presidente della Provincia Fabio Braglia "ci lascia una persona di grande esperienza, che è stata in grado di rappresentare al meglio il nostro territorio in ogni esperienza e ambito in cui ha profuso il proprio impegno".

g.a.