REDAZIONE MODENA

Addio a Philippe Daverio "Era un amico di Modena"

Muzzarelli: "Da noi fu spesso protagonista di talk show e iniziative culturali". Prese parte a diversi dibattiti, in città sulle scuderie ducali e sul Guercino.

Philippe Daverio, il critico d’arte nonché personaggio televisivo scomparso ieri all’età di 71 anni, era amico della nostra città. Passava di frequente all’ombra della Ghirlandina, e non ha mancato di prendere posizione su diverse discussioni che riguardavano proprio Modena e i suoi capolavori.

Sulla vicinanza tra lui e Modena, è buon testimone il sindaco Gian Carlo Muzzarelli: "Amico di Modena e divulgatore prezioso per la sua capacità di far percepire aspetti anche sottili e sfumature dell’arte in rapporto con la storia e con la vita. Sempre con un linguaggio che si faceva capire bene, semplice, senza scadere mai nella banalità. Il parlar chiaro, l’acutezza delle sue osservazioni e la naturale propensione alla convivialità – ricorda Muzzarelli - sono tra gli elementi che l’hanno fatto diventare amico di Modena, dove non mancava alle grandi manifestazioni in Fiera, come Modenantiquaria, e aveva rapporti stretti con istituzioni culturali e galleristi. In città è stato protagonista di tante iniziative, tra cui anche convegni e talk show nell’Estate ai Giardini, e in tutte queste occasioni ha offerto il suo sguardo originale e il taglio sempre particolare delle sue interpretazioni, non solo riguardo all’arte. Non a caso considerava Enzo Ferrari il più grande artista della città e non perdeva occasione, in ogni sua visita, di entrare in quello che lui considerava il più importante museo della città: il Duomo, un capolavoro d’arte e di civiltà". Anche il presidente della Regione, il modenese Stefano Bonaccini, ha espresso il suo dispiacere: "E’ stato un grande divulgatore che, attraverso una narrazione originale e affascinante, ha saputo portare con intelligenza l’arte nelle case degli italiani. Con Philippe Daverio se ne va un pezzo importante della nostra cultura e un lettore eclettico e mai banale del mondo contemporaneo. E davvero tante sono state le occasioni nelle quali Daverio ha collaborato con enti e istituzioni dell’Emilia-Romagna, per raccontare le nostre bellezze e il nostro straordinario patrimonio artistico".

Diverse le discussioni nate a Modena, a cui Daverio ha preso parte. Fu tra quelli che si oppose a un progetto che riguardava lo spostamento delle scuderie ducali al di fuori delle pertinenze dell’accademia: "Trasferire la scuderia è un crimine contro la storia. Sarebbe come andare al teatro lirico di Parma e non trovarci i cantanti lirici dentro. Le scuderie a Modena esistono perchè ci sono i cavalli da sempre, e toglierli sarebbe come snaturare quel luogo", disse a suo tempo.

E in tempi molto più recenti, fu tra quelli che criticò la metodologia usata per restaurare il dipinto del Guercino rubato a Modena e poi riportato in città. Come è nato, alcune parti del quadro non sono state restaurate e sulla tela compaiono delle macchie grigie: "Se il dipinto fosse stato recuperato dalle macerie di un terremoto – disse giusto un anno fa – potrei anche capire: si tratterebbe di mantenere la testimonianza di un evento storico e particolarmente drammatico. Se ne potrebbe parlare. Ma qui siamo di fronte a qualcosa di diverso. Sono le tracce di un furto, per di più un furto maldestro e stupido. Un episodio criminoso da cancellare completamente dalla storia. Il quadro doveva tornare come era prima".

Roberto Grimaldi