
Concordia (Modena), 25 aprile 2025 – Dalle campagne di Fossa di Concordia, le indagini si sono trasferite nel capannone di un’officina di Carpi. Ieri, per oltre sei ore, nella carrozzeria di via Montebianco, si sono svolti gli accertamenti peritali sull’auto di Alice Neri, la giovane mamma 32enne di Ravarino, ammazzata a coltellate a novembre del 2022 e il cui cadavere carbonizzato è stato ritrovato nel bagagliaio della sua Ford Fiesta, data alle fiamme.

La Corte d’Assise, nel corso della recente udienza in tribunale a Modena, ha accolto la richiesta dell’avvocato Roberto Ghini, difensore dell’unico imputato per il delitto, il tunisino Mohamed Gaaloul, di effettuare un sopralluogo sulla Ford della vittima, "in cerca di eventuali elementi mai analizzati prima d’ora". Erano presenti i militari del Ris di Parma, nominati come periti del tribunale, l’avvocato Ghini con una consulente, gli avvocati della madre e del fratello di Alice, rispettivamente Cosimo Zaccaria e Marco Giulio Pellegrini con tre consulenti, la Procura con due carabinieri.
"Oggi – afferma l’avvocato Ghini – è stata finalmente eseguita l’attività che richiedevo da quasi due anni e che andava eseguito subito, quando è stata trovato il corpo di Alice Neri". "Allo stato attuale non è emerso nulla di evidente – prosegue il legale – ma sono state riempite ben 20 borse di vari chilogrammi di detriti che saranno oggetto di una copiosa documentazione fotografica per capire se è presente qualcosa di rilevante. Ricordiamo che non sono mai stati trovati né il cellulare della vittima né l’arma del delitto". Entrambi gli oggetti, però, non sono stati trovati neppure nel sopralluogo di ieri.
Gli oggetti repertati sono: un ombrello bruciato, una moneta, un mozzicone di sigaretta successivo in quanto non bruciato con la macchina, frammenti di plastica, alcuni circuiti elettrici della macchina. È stato eseguito il Combur, ma non è stata rilevata alcuna traccia ematica.
"Non è stato trovato nulla di riconducibile o di pregnante interesse investigativo in relazione all’omicidio", afferma l’avvocato Zaccaria.